Benvenuti al KCFG, l'entusiasmante gioco di ruolo fantasy per e-mail in Italiano! Grandi battaglie, segreti intrighi, mitiche imprese ed oscuri sortilegi aspettano solo voi!

Komics Club Fantasy Game


Regolamento
Sulla homepage del KCFG troverete l'indice del regolamento; seguite i paragrafi ed imparete a giocare rapidamente!

La Magia
Nel nostro libro degli incantesimi troverete tutto ciò che riguarda l'uso della magia nel KCFG.

Il Mondo
Umani, elfi, fate, nani, draghi... maestosi monti, popolose città e profondi mari. Ecco a voi il mondo del KCFG e chi lo popola.

KCFG sul web
Ringraziamenti, ulteriori istruzioni, lista degli aggiornamenti del sito ed archivio dei messaggi. Veniteci a trovare!



IL PRIGIONIERO ETERNO

Gli angeli rimasti fedeli, per forza o per amore, a coloro che li avevano creati, iniziarono da quel momento a portare la parola degli dei nel mondo, e con il loro aiuto e consiglio ebbe inizio un'era di pace e di prosperità. I popoli lavorarono uniti per riportare la vita e l'armonia nel mondo, e gli dei li osservarono dall'alto, guidandoli quando necessario secondo quelle che ritenevano le cose più giuste da farsi. Ma tutto questo era un'oscenità per i Dai-Mon, che avrebbero voluto riportare la distruzione, la guerra e l'ira che avevano concluso la precedente era.
E così, invisibili agli occhi dei mortali, sempre maggiori si facevano gli scontri tra gli angeli e i Dai-Mon, nei quali ora gli uni ora gli altri venivano feriti o uccisi. Quando erano i primi a vincere, i Dai-Mon erano costretti a ritirarsi ed aspettare di riprendere le forze. Quando i primi venivano sconfitti, i Dai-Mon ne approfittavano per cercare di spargere nuovamente il seme dell'odio e della discordia tra i popoli del mondo. Ma mai vi fu guerra aperta tra le due fazioni, e solo piccoli gruppi degli uni e degli altri venivano di volta in volta coinvolti in queste battaglie.
Vi fu tuttavia chi cambiò le sorti dello scontro come della natura stessa. Dopo una battaglia che aveva visto vincitori gli angeli, un angelo di Celaban trovò sulla sua strada un Dai-Mon ferito a morte e, mosso a pietà, lo nascose dai suoi simili e curò le sue ferite.
Quando il Dai-Mon si riebbe, dapprima allontanò l'angelo, ma quindi si rese conto di ciò che questo aveva fatto per lui. Esso venne quindi pervaso da un sentimento che era alieno alla sua stessa natura, quello della riconoscenza, e dalla sua riconoscenza e dalla pietà dell'angelo nacque qualcosa che nessuno dei due aveva mai sperimentato, né avrebbe mai più sperimentato nell'eternità a venire. Essi si innamorarono l'uno dell'altro, e da questa unione, empia sia per gli Dei che per i Dai-Mon stessi, venne alla luce una nuova vita, uno spirito che non era né angelo né Dai-Mon, un essere unico la cui stessa esistenza era un affronto a tutti i poteri che governavano il mondo neonato.
Al nuovo nato non venne dato alcun nome, perché nessuno potesse aver potere su di lui, ed egli venne nascosto dai suoi genitori, che sapevano che sarebbe stato odiato dagli Dei e dai Dai-Mon, e che sia gli uni che gli altri avrebbero voluto distruggerlo.
Ma venne il giorno in cui l'esistenza del nuovo nato venne rivelata. Molti anni erano trascorsi dal momento in cui egli aveva visto il mondo per la prima volta, quando la sua attenzione venne attratta da qualcosa che egli sapeva in qualche modo essere unica così come lo era lui. Non sapeva cosa fosse, o dove si trovasse, eppure si mise a cercarla scendendo nelle profondità della terra, e non smise di cercare fino a quando non riuscì a raggiungerla. Ciò che l'aveva attirato era un uovo grande e perfetto, all'apparenza simile ad una gemma pura e trasparente. Era un uovo di drago di cristallo, nascosto durante l'ultima terribile notte della guerra dei draghi perché potesse salvarsi dalla distruzione.
Il nuovo nato rimase affascinato dall'uovo e si perse nella sua contemplazione fino a quando i suoi genitori, accortisi della sua scomparsa, iniziarono a cercarlo. Lo trovarono solo quando fu troppo tardi. Inoltrandosi nel sottosuolo in cerca dell'uovo che tanto lo attirava, egli era entrato nel regno di Lorathh, che lo vide e subito ne comprese la natura.
L'angelo e il Dai-Mon lo trovarono imprigionato negli infiniti tentacoli della Dea Ragno, che era pronta a porre termine a ciò che lei considerava un abominio che non avrebbe mai dovuto esistere.
Mosso dalla paura, l'angelo corse a fare appello agli altri dei, cercando di spiegare ciò che era accaduto, ma essi non vollero sentire ragioni e decretarono che era giusto che la creatura venisse distrutta, poiché la sua esistenza era un affronto agli dei stessi, e l'angelo venne allontanato.
Mosso dalla rabbia, il Dai-Mon andò a chiedere l'aiuto dei suoi simili, ma essi non vollero aiutarlo e dissero che era necessario che l'essere venisse ucciso, poiché la sua stessa nascita era una minaccia per i Dai-Mon, e il loro simile venne scacciato.
Riunitisi, i due andarono allora ad implorare gli spiriti della natura e questi, mossi a compassione, accettarono di aiutarli e per questo fecero sì che loro figlio non potesse morire, cosicché neppure Lorathh avrebbe potuto porre fine alla sua vita.
I Dai-Mon reagirono con furia a quanto gli spiriti avevano fatto, ma non volendo rischiare di mettersi contro di loro, temendo che essi potessero schierarsi al fianco degli dei per distruggerli, decisero che poiché era destino che l'essere vivesse in eterno, lo avrebbe fatto in una prigione di carne che non avrebbe più potuto abbandonare se non quando questa fosse morta o fosse stata distrutta. In quel momento il suo spirito sarebbe entrato nel corpo di chi aveva causato la distruzione di quello precedente, e lì avrebbe dimorato fino alla nuova morte, e così ancora ed ancora per l'eternità. E se fosse stata la vecchiaia a distruggere la sua prigione, o qualsiasi cosa priva di un corpo che potesse divenire nuovo ricettacolo del suo spirito, allora questo avrebbe viaggiato fino ad un corpo pronto a nascere ed in esso sarebbe stato imprigionato, continuando così il suo triste ed ineluttabile destino.
A loro volta, gli dei inorridirono per le azioni degli spiriti, ma neppure essi vollero contrastarli apertamente, memori di ciò che la guerra dei draghi aveva fatto al mondo, e timorosi che essi potessero unirsi ai Dai-Mon e muovere guerra contro di loro. Essi decisero perciò che poiché la creatura non poteva appartenere al loro mondo, ne avrebbe avuto uno suo dal quale non avrebbe potuto allontanarsi. E se anche vi fosse in qualche maniera riuscito, non avrebbe mai potuto far ritorno nel mondo neonato, se non per il tempo necessario a trovare un nuovo corpo, rispettando la maledizione impostagli dai Dai-Mon. Essi crearono così un piccolo mondo separato del quale egli sarebbe stato il signore e l'unico abitante, e che sarebbe divenuto il suo regno e la sua dannazione eterna.
L'angelo ed il Dai-Mon che avevano generato quell'orrore furono entrambi condannati alla distruzione. Ma un attimo prima di cessare la loro esistenza, assieme essi benedissero il frutto del loro amore. L'amore stesso diede grande potere alla loro benedizione, consentendole di superare in parte le maledizioni che gli dei e i Dai-Mon avevano gettato su di lui. Per la loro intercessione, ogni volta che il nuovo nato avesse dovuto incarnarsi in un corpo pronto a nascere, egli avrebbe dimenticato tutto ciò che era e ciò che era stato per quattro volte quattro anni, e senza memoria e conoscenza, quale individuo nuovo e distaccato, avrebbe potuto restare nel mondo neonato fino allo scadere di quel tempo, vivendo la vita normale che gli era stata negata. Solo una volta che il tempo designato fosse trascorso, egli avrebbe ricordato chi era, e in quel momento sarebbe dovuto tornare alla prigione che gli dei avevano creato per lui.
Prima ancora di poter sapere se la loro benedizione avrebbe avuto effetto, i due esseri, rei di aver avuto qualcosa che i loro simili non potevano possedere né sognare, terminarono la loro vita, mentre il frutto della loro unione veniva esiliato in un mondo infinitamente vicino ed infinitamente lontano al tempo stesso, riuscendo a portare con sé solo l'uovo di drago che aveva causato la fine della sua infanzia e l'inizio della sua infinita punizione.


Prosegue con: La Scissione Divina

Torna all'indice generale - Torna al paragrafo 8 >>




Il Komics Club FANTASY GAME è ideato da Carmelo Massimo Tidona.

Homepage | Cos'è un Gioco di Narrazione | Come si gioca | Le Regole | Le Regole dell'Ambientazione
Creare un Personaggio | La Magia | Le Divinità | Il Mondo | KCFG sul web