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LA RICOSTRUZIONE E I NUOVI POPOLI
Ebbe così termine la Prima Era, detta della Creazione, ed iniziò la Seconda, detta Era della Ricostruzione.
Quando i draghi videro ciò il loro scontro aveva causato, tutti furono enormemente dispiaciuti. I Metallici capirono di aver usato male il potere che gli dei avevano concesso loro. I draghi delle Gemme sentirono di aver fallito nel loro ruolo di protettori e difensori del mondo e dei popoli che lo abitavano. I Cromatici allo stesso tempo furono pentiti delle stragi che avevano causato, e consapevoli del fatto che governare un mondo privo di vita sarebbe stato per loro del tutto inutile.
Così, dopo aver combattuto tanto a lungo, i draghi iniziarono nuovamente a collaborare per aiutare i superstiti a ricostruire ciò che loro avevano distrutto.
Dei Primi Popoli, nessuno era sopravvissuto. Ormai il mondo neonato era popolato solo da quelli che divennero noti come i Nuovi Popoli, e dai loro discendenti.
Con il tempo, essi avevano generato nuove razze e queste si erano allontanate le une dalle altre ed avevano dimenticato la lingua dei padri, sopravvissuta solo in una forma che col tempo sarebbe stata denominata “lingua comune”, sviluppandone di nuove e differenti, e contribuendo così alla separazione tra esse.
Ciò che rimase della lingua dei primi popoli venne deformato, perdendo il suo significato, così che gli antichi nomi delle razze cambiarono essi stessi.
Gli El-eif, il cui nome era diventato Elfi, avevano continuato a vivere in armonia con la natura del mondo neonato, tentando di seguire la strada che gli Eldarim e gli Inoi avevano tracciato. Durante la guerra dei draghi, però, alcuni di essi avevano deciso di cercare di sfuggire alla distruzione, e usando i loro poteri avevano aperto un passaggio verso un altro piano di esistenza dove avevano trovato rifugio, un mondo avvolto dalle nebbie e popolato solo dai draghi fatati figli di Notte. Qui, dove il tempo scorreva in modo diverso, essi avevano continuato a sviluppare i loro doni, e col tempo avevano dato origine a nuove e diverse razze, quali i Folletti, le Fate e gli Spiritelli. Coloro che, al contrario, avevano deciso di non allontanarsi, avevano in gran parte perso i loro poteri.
I Nan-eif, il cui nome era mutato in Nani, avevano al contrario deciso di vivere tra le montagne e le colline. Anche tra essi vi furono coloro che tentarono di trovare rifugio altrove durante la guerra dei draghi, ma essi non possedevano i poteri degli El-eif, così cercarono di ripararsi nell'unico modo che conoscevano, scendendo nelle profondità della terra, dove i draghi e le loro battaglie non avrebbero potuto raggiungerli. Scesero talmente in profondità che quando la guerra fu terminata nessuno riuscì a trovarli per poterli mettere al corrente, e così rimasero isolati dal resto della loro razza. Da essi con il tempo derivarono le razze Duergar e Svirfneblin.
Gli Hig-ean, contrariamente a molti altri popoli, con il tempo erano diventati forti e potenti al punto da non temere la guerra dei draghi e combattere al fianco di alcuni di essi. Ma anche gli Hig-ean, il cui nome sarebbe diventato giganti, erano cambiati. Alcuni avevano sviluppato poteri straordinari, altri erano rimasti immutati dalla loro creazione, ed altri ancora erano diventati più piccoli e deboli, dando origine a numerose sottorazze.
Durante la guerra alcuni di essi furono colpiti dalla magia dei draghi, mutando nella forma e nell'aspetto. Da queste trasformazioni nacquero i mostruosi Ettin ed i possenti Troll.
Gli Or-ok, che vennero in seguito chiamati Orchi, rimasero al contrario isolati nel lontano regno di Negmor, dove la guerra dei draghi non giunse, allontanandosi così sempre di più dalle altre razze. Solo alcuni tra essi decisero di abbandonare le loro terre per mescolarsi agli altri popoli.
Gli Um-inoi, che nella nuova lingua sarebbero stati chiamati uomini o umani, furono la razza che più di ogni altra si era adattata a vivere in ogni luogo del mondo neonato, sebbene, contrariamente agli elfi, essi fossero portati a mutare ciò che li circondava per adattarlo alla loro vita, piuttosto che adeguarvisi. Alla fine della guerra dei draghi, essi erano cambiati meno di tutti gli altri nuovi popoli.
Molte altre razze erano nel frattempo sorte dalla mescolanza di coloro che, tra i Nuovi Popoli, non erano rimasti tra la loro gente, ma avevano deciso di unirsi in comunità con le altre razze.
Così dagli El-eif unitisi agli Um-inoi avevano avuto origine gli Halfling e i Kender, e da quelli unitisi ai Nan-eif i Goblin e i Coboldi.
Dall'unione tra Nan-eif ed Um-inoi erano derivati gli Gnomi, e perfino i pochi Or-ok allontanatisi dal regno di Negmor erano divenuti capostipiti di nuove razze, dando origine agli Hobgoblin ed agli Orchetti a seguito del loro mescolarsi rispettivamente con i Nan-eif e gli Um-inoi.
Queste erano le razze che popolavano il mondo al termine della guerra dei draghi, e che insieme a questi ultimi dovettero aiutarlo a rinascere dopo la distruzione che il conflitto aveva portato.
Volendo dare il loro aiuto per la ricostruzione, alcuni dei scelsero i migliori di ogni razza e comparvero loro in sogno, offrendo loro dei doni che potessero rendere loro più facile l'opera. Migliaia furono prescelti, ed ognuno chiese qualcosa che lo avrebbe aiutato. Alcuni desiderarono avere ali per potersi spostare facilmente nei cieli, altri chiesero di poter vivere nell'acqua per poter attraversare i fiumi ed i laghi, altri ancora di riuscire ad arrampicarsi sugli alberi o muoversi agilmente tra le rocce. Solo gli elfi e le razze del mondo fatato non chiesero nulla.
Allora gli dei concessero ai prescelti ciò che desideravano, dando loro la possibilità di cambiare i loro corpi per muoversi nell'aria e nell'acqua, sugli alberi e tra le rocce. Così ad alcuni di essi venne concesso di diventare cavalli, tigri o lupi, ad altri uccelli o pesci ed altre numerose creature, nessuna delle quali era mai esistita prima sul mondo neonato, i cui unici animali prima di allora erano stati gli insetti che Silvana aveva creato per curare le sue piante ed aiutarle a crescere. Ed a coloro che avevano chiesto solo di potersi adattare ad ogni lavoro fu concesso di mutare in molteplici forme, ed essi divennero Metamorfosis e Doppleganger.
Ma con il tempo, alcuni tra coloro che avevano ricevuto il dono di mutarsi in animali sentirono di essere più felici in questa seconda forma che non in quella con la quale erano nati. Essi smisero di cambiare, e con il passare degli anni ne persero del tutto la capacità, perdendo anche del tutto o in parte la loro intelligenza e divenendo semplici animali a tutti gli effetti.
Altri ancora preferirono mantenere una forma che era a metà tra quella originale e quella che era stata loro concessa. Fu così che ebbero origine i Centauri, i Satiri, le Arpie, i Trogloditi, gli Uomini Uccello, gli Uomini Scorpione, gli Uomini Lucertola ed altre razze di simile natura.
Per aiutare nell'opera di ricostruzione, Silvana decise di infondere la vita ad alcuni degli alberi del mondo neonato, e dar loro il potere di aiutare la vita vegetale, creando così gli Uomini Albero.
Nonostante questo proliferare di razze, nessuno dei nuovi popoli fu mai in grado di ricatturare l'essenza che era stata propria dei Primi Popoli, e nessuno di essi era in grado di sostenere la presenza degli dei come i loro predecessori avevano fatto, costringendoli a restare lontani dal mondo neonato.
Nel caos generato dalla guerra, si era distinto tra tutti un Inoi, che aveva coraggiosamente opposto resistenza ai draghi ed aveva usato tutte le conoscenze del Primi Popoli per dare origine ad una potente spada senziente con la quale si era fieramente battuto per preservare la sua gente. Alla sua morte, gli dei decisero che il suo coraggio doveva essere premiato, e gli conferirono ognuno una piccola parte del suo potere, rendendolo un dio a sua volta. Egli prese il nome di Daimat, dio della battaglia.
La spada che egli aveva creato, Tuatha, venne invece nascosta da uno dei re degli El-eif, perché una volta terminata la guerra non potesse essere adoperata per altri scopi.
L'opera di Daimat era stata di ispirazione a Dunbar il quale, per aiutare i Primi Popoli nella loro lotta, aveva personalmente creato un'altra spada senziente, Caudimordax, che sarebbe in seguito divenuta nota come “sventradraghi”.
Mentre tutto ciò accadeva, una delle essenze divine ancora informi prese ispirazione da quanto stava accadendo per diventare Thaigham, dio della giustizia.
Le essenze rimaste videro invece il fiorire di nuove creature nel mondo neonato, e decisero che il loro vero desiderio era quello di vivere tra esse. Rinunciarono così a gran parte della loro essenza divina e si legarono volontariamente alla materia, andando a vivere tra i Nuovi Popoli. Esse chiamarono sé stesse Exadar, “gli esiliati”.
Prosegue con: La Discesa degli Angeli
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