Komics Club Fantasy Game Newsletter -=-=-=-=-=-=- SETTEMBRE 2007 -=-=-=-=-=-=- INTRO Questa newsletter, lo avrete notato, viene distribuita con un voluto ritardo di due giorni, per coincidere con il NONO compleanno del KCFG. Ebbene sì, sono passati ben nove anni da quella prima mail di gioco che diede inizio al tutto, e come dico ogni anno, nel bene e nel male siamo ancora qui. Solitamente questo è il momento in cui esprimo i miei ringraziamenti a tutti coloro che fanno o hanno fatto parte delle vicende di Anthuar e che con il loro apporto hanno contribuito a creare Anthuar stesso in tutti i suoi molteplici aspetti. Quest'anno, però, oltre a questo faccio qualcosa in più, ovvero apro la strada ad un progettino per un degno festeggiamento del prossimo anniversario, che, se la matematica non è un'opinione, sarà il DECIMO, un traguardo di tutto rispetto ed importanza. Per questo sono già in atto alcuni complotti che speriamo riusciranno a culminare in un raduno celebrativo, nel quale vorremmo far incontrare di persona il maggior numero possibile di giocatori passati, presenti e futuri (ovviamente futuri rispetto ad oggi e non al momento del raduno, se no dovremmo interpellare qualche veggente... ^__-). È ovvio che da qui ad un anno possono succedere un mucchio di cose, ma mi sembra il caso di iniziare a parlarne perché, come dire, il preavviso non è mai troppo... L'idea, così com'è ora, sarebbe quella di incontrarci nel centro Italia, più o meno, così da minimizzare i disagi di chi invece sta agli estremi dello stivale, me incluso. Per la precisione stavamo pensando ad organizzare il raduno in quel di Rimini, punto non solo centrale ma anche particolarmente fornito, per chi come me avrebbe necessità di fermarsi più giorni, di un gran numero di hotel a prezzi più che civili. Il momento sarebbe non l'11 Settembre, data esatta dell'anniversario ma anche terribilmente infrasettimanale, bensì il fine settimana immediatamente successivo. Come dicevo, c'è comunque un anno di tempo per regolare il periodo in modo da poter avere la maggiore affluenza. Inutile dire che sarebbe un'occasione ottimale per vederci finalmente faccia a faccia, per chi ovviamente già non si conosce, e passare un po' di tempo assieme per celebrare degnamente i nostri dieci anni! Passando al sommario della NL, noterete che, come è giusto che sia per un numero celebrativo, questo è piuttosto ricco. A cominciare dal ritorno de I Miti, assenti da due mesi, e dell'Angolo del Bardo, scomparso da tempo immemore, per proseguire con ben tre interviste piuttosto corpose ed un piccolo (ma non poi tanto) delirio (ma proprio tanto) per il Mai Dire KCFG. -=-=-=-=-=-=- Aggiornamenti Sito -=-=-=-=-=-=- Aggiornamenti della sezione "Magia" http://www.kcfg.it/magia.html Come per gli incantesimi dei negromanti, sono state riviste la sezione dei poteri dei veggenti e quella degli incantesimi degli sciamani per renderle più facilmente aggiornabili. Con l'occasione sono stati inseriti alcuni nuovi poteri per i veggenti ed un nuovo incantesimo per gli sciamani. -=-=-=-=-=-=- MAIL DEL MESE -=-=-=-=-=-=- [KCFG1] 333 Chiara/Valentina 050807/01 Eidan stava attraversando l'atrio spazioso dell'imponente magione di famiglia, ed il passo cadenzato rimbombava sordamente sulla lucida pavimentazione quando avvertire un ticchettio rapido ed impaziente gli fece automaticamente sollevare lo sguardo verso lo scalone dinanzi cui stava passando; borbottò un distratto e poco interessato 'buongiorno' all'imbacuccato fagotto che s'inerpicava di corsa - pur con atletica quanto sorprendente agilità, va detto - su per i gradini, e tirò diritto, salvo poi realizzare pochi istanti dopo e ripercorrere all'inverso i pochi passi fatti. "Cosa DIAVOLO stai facendo, adesso?" tuonò burbero, il viso corrugato rivolto verso l'alto. La ragazza, piuttosto indefinibile combinata com'era - due pesanti mantelli invernali aveva indosso, di cui uno foderato di pelliccia, calze di lana, un'imprecisata stratificazione di vesti ed una sciarpa pure - non rallentò la propria corsa per rispondergli; da due settimane, da quando cioè le era stato possibile lasciare il letto, era così che passava le giornate, correndo, ansimando e sudando su e giù per quell'infinito scalone; ma il maggiore dei suoi fratelli era tornato a casa soltanto la sera prima ed aveva ancora da essere aggiornato sulle sue recenti occupazioni. "Mi... rimetto... in... forma...!" esclamò la giovane allegra. "Sei già più in forma di quanto mi piaccia pensare, dannata te!" Eidan continuava a seguirla con lo sguardo dai piedi delle scale, sempre più incupito; posò un gomito sul corrimano, reclinandosi leggermente. "Io dico che è troppo presto perché possa permetterti questo tipo di sforzi... a dirla tutta non t'avrebbe fatto male neppure un altro periodo di riposo." tentò, pur consapevole che fosse destinato a restare soltanto una pia illusione quel desiderio. "Ti... piacerebbe eh?, bloccata a... letto e... sofferente!" rise la fanciulla, ma fu una risata breve la sua, aveva necessità di ogni oncia di fiato disponibile; ciocche di capelli rossodorate sfuggivano dagli spessi tessuti, arruffate ed appiccicate al viso dal sudore... aveva tentato di tener su i cappucci ma quelli s'ostinavano a ricadere sulle spalle durante la corsa e s'era presto rassegnata a lasciar perdere. "L'unica cosa che abbia davvero sofferto sono state le nostre orecchie." bofonchiò l'uomo con aria severa, e si trattenne dall'aggiungere che in effetti trovava allettante l'idea della sorellina immobilizzata in un letto, innocua e sotto il più assoluto e ferreo controllo. Un pensiero parve colpirlo all'improvviso, facendolo irrigidire. "Perché?" La ragazza aveva salito ormai la prima rampa e svoltato bruscamente per iniziare la seconda, scomparendo alla vista. "Perché, cosa?" il tono dovette alzarsi in un mezzo grido un poco ansante. "Perché, devi... metterti in forma?" "Non ti sento!" mentì lei, alzando ancora la voce e rafforzando la corsa in una mezza fuga. Una risposta che non gli piacque. "Valentina!!" ruggì, e ne pronunciò il nome come se fosse stato un ammonimento ed un ordine perentorio nel medesimo tempo; lui pure iniziò a salire gli scalini a due a due, inseguendola. Col ritmo forzatamente aumentato si lasciò il primo piano alle spalle e raggiunse il secondo in un battibaleno. "Non urlare!" lo biasimò con voce fattasi improvvisamente severa, ed il fratello sorprendentemente le ubbidì. "Tu hai in mente qualcosa!" "Tutti hanno qualcosa in mente." Una servetta dalle spesse trecce e le guance piene stava scendendo lo scalone reggendo un grosso vassoio all'apparenza pesante e colmo di calici; fu quasi travolta dal passaggio di Valentina, e s'affannò in un mezzo giro su sé stessa mentre con abile equilibrismo manteneva alto il vassoio e ciò che vi riposava. Alla venuta di Eidan riuscì a spostarsi svelta appiattendosi al robusto corrimano, riuscendo ad evitare ogni danno. Non aveva l'aria sorpresa, si limitò a concedersi un minuto sospiro di sollievo riprendendo il proprio tragitto in tutta tranquillità come se a quei teatrini fosse ormai ben avvezza. "Stai per fare una delle tue idiozie vero...? VERO...?!" Valentina aveva iniziato, ultimamente, a dedicarsi seriamente ai dilemmi d'ordine morale, una necessità l'aveva considerata, viste le sue acquisite responsabilità. Innanzitutto, bisognava che non mentisse più; era stato un punto ben dibattuto questo - fra sé e sé - ma era giunta a ragionevolissimi compromessi: fino a che non si diceva qualcosa in netto contrasto con la verità non era mentire, omettere parti più o meno sostanziali di verità non era mentire, e dire qualcosa con la consapevolezza che gli altri avrebbero potuto fraintenderlo o interpretarlo erroneamente non era mentire. Evitare di rispondere ad una domanda diretta non era mentire. Così adesso tutto quel che fece fu contrarre le labbra in un istintivo accenno a sigillarle. "Non urlare." ripeté meccanicamente; poi, con voce più bassa: "Insopportabile rompiscatole." "Ti ho sentito - vieni qui, ora, o giuro che non rispondo di me! Non lo vedi che il mondo è impazzito, altri problemi vuoi darci? Non puoi permettertelo, adesso meno che mai!" Aveva raggiunto la sommità della gradinata, ormai, al terzo piano, e si girò a fronteggiare il fratello che, fermatosi a propria volta, con aria minacciosa s'era piazzato cinque o sei scalini al di sotto a fissarla bellicoso. La giovane sembrò prepararsi a dire qualcosa ma non fece in tempo, annaspò portando il braccio al ventre, piegata su sé stessa come avesse ricevuto un pugno... prese ad ondeggiare, sulla cima dell'ultimo scalino, sul punto di precipitare giù da un momento all'altro. "M-mi... io... credo..." Eidan mutò espressione all'istante, l'espressione da adirata si fece tesa per la preoccupazione e l'ansia mentre le si slanciava incontro. "Tina...! Lo avevo detto, che non eri pronta per questi sfor..." La ragazza lo prese di sorpresa gettandosi giù a propria volta. Lo scartò passando sotto al braccio sollevato verso di lei e riprese la sua energica corsa giù per le scale. "Infida cagna d'una sorella!" pur se furioso, l'uomo parve ricordare per qualche strambo motivo, e di propria iniziativa, d'abbassare la voce immediatamente dopo le prime parole urlatele contro. "T'incateno. T'incateno e getto la chiave, maledetta te!" Valentina non gli fece caso, limitandosi ad una scrollata di spalle e ad una risata sommessa mentre se lo lasciava alle spalle, volando per i gradini con una grazia un poco compromessa dall'involto di vesti dentro cui s'era ficcata. Neppure dondolare su uno scalino balbettando qualcosa di sconnesso era mentire, ragionò con sicurezza; e si sentì tremendamente soddisfatta di sé stessa. -=-=-=-=-=-=- L'Angolo del Bardo -=-=-=-=-=-=- *I Bardi sono soliti viaggiare di regno in regno portando storie e notizie raccolte qua e là. A volte informazioni utili, altre volte semplici storie, talvolta vere, talvolta false. Questo particolare bardo telematico vi porta le voci che arrivano dalle terre più distanti, ovvero quelle delle altre liste...* § Un drago è stato visto precipitare nelle terre ad est del regno di Halfeim. Gli immancabili testimoni oculari sono pronti a giurare che sul suo dorso vi fosse un minotauro che imprecava contro la stupidità dei draghi. § Non si ha ancora alcuna notizia del gruppetto di viaggiatori disperso nella nebbia alcuni giorni fa. Le autorità locali consigliano a tutti i viaggiatori di non partire quando le condizioni climatiche riducono la visibilità, e declinano ogni responsabilità in caso di deviazioni accidentali verso il regno delle fate o qualche castello maledetto. § Lady Valentina d'Ambray è di nuovo scomparsa da casa. I suoi familiari fanno sapere che non è il caso di cercarla perché di solito prima o poi torna da sola, fosse anche solo per prendere un cambio d'abito e scomparire di nuovo. § Le popolazioni delle terre ad est di Halfeim si interrogano sull'improvvisa comparsa di una statua semi-equestre (in concreto, sulla statua di un centauro), letteralmente nel bel mezzo dell'aperta campagna. I soliti bene informati dicono che sia caduta dal drago precipitato da quelle parti. § Alcuni avventori della locanda "Il Sole e la Luna" di Flood hanno giurato di aver visto due drow identici nella locanda. Una donna che si trovava sul posto, interrogata in merito, ha affermato: "Che ci trovate di strano? I drow sono tutti uguali!" § Uno strano evento si è manifestato sopra la foresta di Halfeim quando una violenta esplosione di fuoco nero è comparsa all'improvviso in cielo. Alcuni sostengono che sia coinvolto un drago della morte. -=-=-=-=-=-=- INTERVISTA -=-=-=-=-=-=- Lista ... - Intervista a Pierpaolo A cura di Federica 1)Non potendoti chiedere come sei arrivato al kcfg (mi sarei sentita troppo scema) ti faccio una domanda molto più difficile: Pierpaolo cos'è il kcfg per te? -Essì... bella domanda. Senza tanti giri di parole nel mio caso lo definirei una classica valvola di sfogo. Un modo per mettere a frutto tutta una serie di idee e, per certi versi, "sogni" nati qui e lì in tanti anni di lettura di fumetti, libri fantasy e di fantascienza, cartoni animati e film dei più disparati generi che altrimenti non avrebbero (e non vedrebbero) mai la luce. Per quanto possa essere fondamentalmente un gioco, per me il kcfg rappresenta anche, se non soprattutto, un modo per leggere e conoscere persone con gusti simili ai miei, spesso interessanti, con le quali, in alcuni fortunati casi, si è sfociato in vere e proprie amicizie. 2) Sei coinvolto nelle vicende del kcfg quasi al principio, quindi hai visto passare diversi giocatori, situazioni e trame, cos'è che ricordi con più affetto? -Beh, il principio senza ombra di dubbio: è sempre dura partire. Quando all'inizio mi affacciavo a questo nuovo modo di giocare, postando le prime timide mail con la convinzione (ancora attuale) di non saper scrivere ed interpretare bene i personaggi che gestivo e gestisco tutt'ora. Non dimenticherò facilmente le prime trame vissute intensamente con Skoltan, il mio PG storico. Trame che portano ancora oggi i loro segni nelle vicissitudini di Anthuar. Parlo del periodo "urbano/politico" giocato a Finnell e di tutto ciò che ne è scaturito, della rivalità con Grendel e Congratulatia, della storia d'amore vissuta da Skoltan con Terlaura (che ha portato alla nascita di Tenna), e tante altre cose che sarebbe lungo elencare, vissute e giocate nelle varie liste dove ho sostato con i miei pg e png. Ma una su tutte rimane e rimarrà indelebile la mia esperienza come guardiano in lista 7. Ci sono ancora oggi vicende e personaggi che ricordo con vero piacere e che, senza tanti complimenti, sono sicuro non dimenticherò mai, tant'è vero che appena posso cerco di ripescare ed ampliare ancora oggi. Ma soprattuto, ritorno a ripetere, i ricordi di tanti giocatori alcuni dei quali ho ancora oggi il piacere di leggere (parlo di te Federica, di Lorenzo, Mariangela, Chiara e Zero) e di tanti altri di cui invece non ho purtroppo più notizie ma che occuperanno comunque un posto nei miei pensieri e forse anche qualcosa in più... 3) Oltre ad essere un giocatore esperto sei anche stato il papà della lista 7, e hai gestito e gestisci tutt'ora diverse trame molte delle quali decisamente originali: ti ispiri a qualcosa o riesci a inventare di sana pianta situazioni assurde? - Come già accennato sono cresciuto con variegati tipi di dieta. In principio, per farmi le ossa, a pane & cartoni, poi via via crescendo ho inserito fumetti, libri, film, fieste e spremute d'arancia. Ed è la dieta che seguo attualmente (ho limitato un po' le fieste per alcuni rotolini di panza spuntati malignamente!), un po' di tutto in quantità accettabili. Poi mischio tutto, inserendoci un fondamentale ingrediente che è "la vita reale" (per la serie, di tipi e situazioni strane a cui ispirarsi se ne vedono più nella vita di tutti i giorni che altrove) ed il piatto è servito! (e questa risposta pare più una ricetta di Gusto in effetti...) 4) Difficile ricordare tutti i personaggi che hai gestito, ma in questi anni hai dimostrato di saper passare senza problemi dall'interpretazione di personaggi seri (Skoltan, Elezar...) a personaggi più 'comici' (Akka, Jester, Vaci...). Quale 'categoria' preferisci in genere e perché? - All'inizio per me il fantasy era molto testosteronico. Personaggi tosti, fichi, di poche parole con pronta sempre l'idea ganza al momento ganzo per sconfiggere il nemico. Poi, "crescendo", ho iniziato ad apprezzare anche le molteplici sfumature caotiche, le definisco così, che possono esistere anche nei nerboruti guerrieri di cui sopra che tanto apprezzo (che per inciso, all'epoca come ora, se dovessi giocare ad un Gdr interpreterei senza colpo ferire!). Diciamo che ad oggi sono riuscito a miscelare le due cose. Ovvero creare di base dei personaggi potenzialmente seri con però qualche cosa di parecchio caratterizzante, spesso parossistica nella sua esasperazione, che li rende molto meno fighi, ma anche, dal mio punto di vista, parecchio più interessanti e divertenti da gestire. Comunque, in linea di massima, mi ritrovo molto meglio nello scrivere mail semiserie senza particolari dietrologie che, per forza di cose, sono legate a personaggi non particolarmente algidi. Ad ogni modo spero un giorno di riuscire ad ideare e gestire un cattivo con la C maiuscola per cimentarmi in tutto e per tutto in un personaggio non solo serio ma anche parecchio dark. 5) Rimanendo sul discorso personaggi, parlaci di loro: come sono nati, cosa avete in comune e, soprattutto, andresti d'accordo con... - Skoltan -Beh, il primo amore, come si suol dire, non si scorda mai. Skoltan è la sintesi di una parte della risposta data poco fa. Come detto per affacciarmi ad un qualsiasi gioco di ruolo cerco di andare sul sicuro. Per l'esordio mi serviva un personaggio tutto sommato semplice da gestire, senza tanti fronzoli, un non utilizzatore della magia (la lista degli incantesimi disponibili nel sito del kcfg mi faceva e mi fa tremendamente paura!) Ecco quindi un guerriero, tosto, abbastanza fico e di pochissime parole. Portato molto più ai fatti e dotato di una bella spada magica. Liamthalas è stata una felice intuizione. Skoltan, nella sua prima versione (quella partorita nella mia testa) doveva essere addirittura muto! Da qui la necessità, per rapportarsi con gli altri giocatori, di dargli una voce. Alla fine Skoltan non è nato muto nel kcfg... quasi, visto che parla molto poco. Liamthalas è rimasta perchè l'idea della spada parlante mi piaceva un sacco ed il collegamento con i draghi mi esaltava non poco. Caratterialmente Skoltan è la classica persona a cui mi affiderei in tutto e per tutto perchè, alla fin fine, moooolto in meglio, ha quasi tutto del mio carattere. Molto fattivo, di poche parole, brontolone, dall'incazzo facile ma, tutto sommato, disponibile con chi gli rivolge un minimo sorriso. - Akka -Aahhahahaha! Che dire di Akka? È... unico o quasi visto che in giro, in un altro tempo e realtà, c'è suo figlio che non gli è certo secondo. ^_- Anche Akka nasceva come personaggio serio... all'inizio doveva essere un drow sacerdote di Eades! Poi però è stato stravolto. Non so come, non so perché... ma è uscito così. A memoria nel kcfg non avevo visto verri diabolici né visto giocare antipaladini. Unii le due cose... ed il carattere venne fuori da sé. In fin dei conti, un maiale poteva essere snob e perfettino? Akka è il classico amicone con cui sbronzarsi quando la vita ti sbatte in faccia qualche porta (la ragazza che credevi della tua vita ti molla per un fichettino, il lavoro va male, il milan prende 8 punti di penalizzazione, ecc...) o per andare a fare casino senza uno scopo preciso. Un tipo che sa risollevarti da terra con qualcuna delle sue massime. Io sfido chiunque a non volere un amico del genere ^___- Se lo incontrassi... appunto... sarebbe bello uscirci, rinchiudersi in qualche pub fumoso con musica tosta a commentare sul didietro di qualche "squinzia", bere diverse birre ed alla fine, in macchina, fare a gara di rutti! - Dash -Altro tipo strano ^_^; Una delle cose che mi ha affascinato fin dal principio nel kcfg era la possibilità di giocare anche i draghi. Ripeto: draghi. Cioè, le creature più forti che esistano... quelle che se le incontri ti eliminano ancor prima di chiederti, al caso, perchè stavi passando proprio davanti a loro mentre stavano per soffiare il loro alito infuocato! Anche qui però non volevo un personaggio troppo potente (non sono tipo da powerplayer)... e tutto sommato facile da gestire. Tra i draghi trovai simpaticissimi quelli di mercurio a cui associai, non so perchè, più un halfling che uno gnomo. E così saltò fuori Dash, il meno inquietante dei draghi che potessi immaginarmi. Un qualcuno tanto svampito, buono e credulone da non solo ritenere di non essere un drago, ma addirittura da comportarsi come un vero halfling seppur con parlantina da gnomo. Alla bizzarria del personaggio aggiunsi poi un mio reale difetto, quello di scambiare, più o meno volontariamente, i nomi delle persone che conosco. Sono un gran fisionomista ma coi nomi, ahimè, sono una vera frana! Con Dash, che dire... ci sarebbe da divertirsi. Un puro d'animo e di cuore, asettico alla malizia, all'invidia e comunque estremamente simpatico. C'andrei senza dubbio d'accordo anche perchè di persone così, oggi, se ne incontrano ben poche, a patto che ancora ne esistano... - Elezar -Che dire. Elezar è nato assieme alla lista 7. Anche lui un drago, dorato in questo caso, che sulla carta doveva servire, al caso, per calmierare la presenza di altri personaggi decisamente potenti presenti alla nascita delle trame nel regno di Halfeim (oltre ad un paio di draghi, c'erano, ricordo ancora, una specie di supervampiro negromante, un png dracolich, un mind flayer, solo per citare i più "deboli"). Elezar doveva essere un leader forte e giusto. Mai spocchioso e bramoso di mostrare il suo potere. Scelsi per lui la classe di strega specializzandolo poi nell'area naturale. All'epoca mi frullava in testa un personaggio "nature" e così mi saltò fuori lui. Caratterialmente è un saggio... che però deve ancora fare tanto per diventare, diciamo, saggiosaggio ^_^; Insomma, uno che sa dare buoni consigli solo se gli vengono chiesti, che pensa per primo agli altri e poi a se stesso. Quella che si direbbe una brava persona, con pochi difetti e tanti pregi che però non mostra. Anche con lui mi troverei bene. Il classico amico forse un po' bacchettone al quale però chiedere aiuto o consiglio in qualsiasi momento. Uno che non ti gira le spalle, che non spegne il cellulare per non sentirti o che non fa finta di non vederti se lo incroci per strada. Uno pronto e sempre disponibile per qualsiasi cosa. - Goro -Anche questo personaggio nello stato larvale dell'idea doveva essere tutt'altro. Anzi, a ben pensare non doveva essere affatto! Alla fine della trama degli yuan-ti di Roccanova doveva apparire questo Profeta, che altri non doveva essere se non un mostrone serpentiforme tosto al cubo ma comunque battibile e cestinabile. Insomma, il classico caso del cattivo usa & getta. Poi però cambiai, chiesi a Carmelo se serviva davvero un "profeta" di qualche dio o entità vista la carenza di dei che al momento affliggeva il pantheon divino di Anthuar. Saltò fuori Liynooran... e così il profeta divenne Goro. I suoi poteri di assimilazione immediata ed i famosi cavi/tentacoli mi vennero in mente così, senza uno specifico ragionamento. Ci stavano bene e li proposi a Carmelo che li approvò. È un personaggio atipico anche per me. Davvero serio, di poche misurate parole e dall'enorme potenziale. Ma così ci voleva! La missione che deve compiere, ve lo assicuro, è tosta ed io per primo non so se riuscirà a portarla a termine. Soprattutto non so se e quando ciò avverrà cosa accadrà, solo Carmelo lo sa, e mi sta benone! Amo giocare alla cieca, senza sapere cosa le mie azioni comporteranno. ^_^ Caratterialmente che si può dire di Goro? È strano forte. Apatico, asettico... odioso nella sua placidità. In tutte le mail che ho scritto con lui avrà riso forse mezza volta e mostrato solo leggermente tutte le incertezze che porta dentro di sé. È fondamentalmente un complessato, oppresso dall'obbligo vitale di portare a termine la sua missione. Un fanatico a conti fatti. Non riuscirei ad andarci assolutamente d'accordo, per quanto, pur riuscendo ad intravedere la sua umanità e fragilità, potrei averne tenerezza. - Hyan -Hyan... è più di me di quanto possa credere. Per quel poco che l'ho giocato questo mezzo drago ha dentro tutta la rabbia e incazzatura verso il mondo che il sottoscritto, a periodi, riserva a quasi tutto ciò che lo circonda. Hyan è nato per la lista 6 dove ha fatto poco ma con qualità fino a quando, nata la lista 7, me lo portai dietro per dargli un ruolo da "semicattivo" nella trama portante di Nekra. Hyan ha rappresentato un personaggio per me particolare. Ha vissuto, sempre in lista 7, una strana storia d'amore (?) con un pg di Chiara chiamato Brianna. Ho scritto diverse mail interessanti con lui e con l'aiuto di Chiara andando a "grattare" a fondo il suo carattare. Cosa che mi è riuscita abbastanza bene in generale e molto meglio che con tanti altri miei personaggi. Se lo incontrassi, sarebbe il classico tipo in cui rispecchiarsi. Salvo poi provare un'immediata repulsione o, totalmente al contrario, una grandissima affinità. - Jester -Come cantavano all'incirca in una loro canzone i Blu Vertigo "trovo interessanti le persone pazze". Questa è stata più o meno la scintilla che mi ha fatto ideare Jester. Avevo voglia di cimentarmi con un personaggio particolare, libero da molti schemi e pazzo nel vero senso della parola, dotato di personalità multiple: dal bambino pestifero, all'assassino, passando per una via di mezzo tutto sommato equilibrata. La razza la decisi perchè in quel periodo avevo da poco letto la trilogia di Dritzz, mentre la classe di bardo era del tutto nuova e sconosciuta per il sottoscritto e decisi abbastanza alla cieca di giocarla; soprattutto fu determinante per tutta una mia considerazione: ovvero bardo=poeta=frasi in rima. Da premettere che io non so un fico secco di rime, metrica, componimenti poetici in genere. Ma la variante schizoide di Jester mi permette di scrivere quelle mail assurde con rime totalmente a casaccio e questo, per dirla alla Marcello, mi fa sentire assai ganzo ^___- Con Jester... non so se andrei d'accordo. È fondamentalmente innocuo, almeno per il 90% dei casi. È però anche totalmente imprevedibile e se da una parte questo mi attirerebbe da un'altra mi renderebbe timoroso e diffidente nei suoi confronti. Certo che almeno proverei e mi divertirei tantissimo a scambiare qualche frase senza senso con lui, per il semplice gusto di sentirmi libero da ogni tipo di schema e dire tutto quello che mi passa per la testa. - Kagari -Kagari è un png in fase di elaborazione. Io per primo so a stento la razza, classe e PM. Tutto il resto si sta costruendo e costruirà in totale libertà. L'idea era semplicemente di affiancare il gruppetto di Sphectlam per approfondire un po' l'ambientazione del posto intravista pochi mesi prima con il gruppo composto da Nyx, Demian, Skoltan & soci. Sostanzialmente è un personaggio "leggero" non particolarmente studiato a tavolino che non ha ancora uno suo preciso scopo. È comunque uno dei pochissimi personaggi da me ideati smaccatamente ispirati a qualcosa. Infatti nelle pagine del manga di Ushio & Tora appare una Kagari, una sorta di spirito/demone capace di tramutarsi in donnola che la ricorda moltissimo nell'aspetto fisico, un po' meno in quello caratteriale. - Vaci -Ahahahahha! Anche quì rido da solo come un tordo (sempre che i tordi ridano...). Come con Akka questo personaggio è saltato fuori così, senza un particolare scopo e senza una particolare necessità. In un attimo di "follia" avevo deciso di introdurre un nuovo png che, in pratica, non doveva avere neanche una BIO. Poi però tutto è cambiato man mano che l'idea prendeva sostanza. Volevo giocare una razza inconsueta, tutto sommato "temibile". Che mi permettesse di rompere le scatole materialmente a qualcuno. Insomma, un cattive...llo! Non il cattivo che bramo di cui ho scritto sopra, bensì un qualcosa di molto più limitato ma non per questo meno divertente da giocare. E venne il gremlin... con il suo "simpatico" potere psionico. Volevo infatti non solo che il personaggio facesse "danni" fisici, ma che facesse vacillare, nel vero senso della parola, anche la mente ed i pensieri dei poveri malcapitati che l'avrebbero incontrato. Beh, se lo incontrassi direi che gli girerei alla larga! Non credo mi farebbe piacere vedere la fibbia dei miei pantaloni spezzarsi per lasciarmi in mutande... o cominciare a pensare cose assurde senza volerlo. Eppure, se ci fosse un modo per limitarne i danni, averlo come amico sarebbe una gran cosa. - Natan (ho aggiunto solo questo, poi, grazie a qualche dio, sono finiti ^_^;) -Beh... è il figlio di Akka! ^__^ Già questo credo che basterebbe come risposta. È molto simile a suo padre ma con alcune particolari differenze che lo caratterizzano specificatamente non rendendolo, all'atto pratico, un semplice clone futuristico di Akka. Natan nasce come personaggio leggero e scanzonato per l'ambientazione dark del 1500. Ed era questo quello che volevo. Piazzare in gioco l'ennesimo personaggio dal triste passato, sfregiato, incazzato, rasente il suicidio e tutto il resto non mi interessava proprio. È stato per questo che ho "pensato" parecchio questo personaggio al contrario degli altri. All'inizio ero un po' timoroso della sua entrata in gioco, ma poi, giocandolo mi sono reso conto di non aver fatto una cattiva cosa. Se ce ne sarà occasione, come già sfiorato in alcune mail scambiate con Lumyen, spero di renderne ancor più giustizia facendolo conoscere non solo come quello che appare, un tamarrotto perennemente arrapato (!), ma mostrando una parte del suo carattere più intima, quasi indifesa. Se lo incontrassi mi comporterei come con il padre e... non oso immaginare un'uscita con loro due in coppia! ^_^ 5) Una cosa che mi ha molto colpito è la forte caratterizzazione che riesci a dare ai personaggi secondari, che compaiano semplicemente come personaggi di servizio o che accompagnino per un determinato tempo i PG nella loro avventura, i tuoi secondari hanno sempre delle caratteristiche che li distinguono: dalla follia di Potion, al turpiloquio di Uphir, alla malizia di Azelia... c'è qualcuno di questi che ti ha dato particolare soddisfazione gestire? -Le caratteristiche a volte nascono così. Per molti personaggi decido i contorni, classe, razza, poteri, un minimo di storia. Poi la personalità la lascio al caso o semplicemente al momento in cui mi trovo io personalmente a gestirla. Tra i personaggi che hai qui elencato comunque non ho problemi ad ammettere di essermi divertito un mondo con Uphir ^_^ La sua smaccata volgarità, ti assicuro, ha avuto in me una sorta di effetto rilassante! Direi che quando arrivi stressato da una giornata di lavoro sia quantomeno karmico buttare fuori tutto quanto hai accumulato sparando epiteti e parolacce ^_^; Ed in questo mi permetto di far notare anche la piccola ma significativa interpretazione che ho potuto rivivere con il simpatico (?) Morg. Un altro che a francesismi è particolarmente ferrato ^_^ 6) Concludiamo con un classico delle domande: un bilancio della tua esperienza nel kcfg. -Assolutamente in utile! (e qui c'è forse una piccola influenza professionale ^_-). Come detto in precedenza qui riesco a dare sfogo alle mie idee ed a conoscere nuova gente interessante e simpatica e fin quando sarà così, e non vedo il perchè debba cambiare, mi troverò sempre bene e cercherò, in tutti i modi, di dedicare tempo e passione a questo gioco che poi tanto gioco non è visto l'importanza che gli reputo a conti fatti ^_^ ------------- Lista 1 - Invervista a Rangor (PG di Pelo) A cura di Federica/Duerf Una comoda poltrona di velluto, una odiosa musichetta ripetitiva e un intenso cono di luce che gli si riversava addosso accompagnato da uno scrosciante applauso proveniente dalla platea avvolta nel buio, queste furono le prime sensazioni che Rangor avvertì. Quando era stato convocato la prima volta non si era posto troppi interrogativi, aveva accettato di buon grado senza porsi particolari problemi, come suo solito insomma. Tuttavia mai si sarebbe immaginato un pubblico tanto grande e tanto rumoroso. L'applauso lo investì con forza e il fascio luminoso lo accecò per un breve istante, facendogli assumere la ridicola espressione di chi non è abituato a quel genere di cose. Fosse stato per lui poi mai si sarebbe presentato a quel modo, ma gli amici lo avevano praticamente costretto data la mondanità di un simile evento. Rangor era tutto leccato, braghe e gilet nuovi, l'anellone al naso lucidato, le corna pure e il pelo tra di esse incerato e pettinato con tanto di riga in mezzo. Il minotauro si sentiva uno stupido, mai avrebbe dovuto dar retta a Tibo, Demian, Shen e Skoltan. Solo ora si chiedeva se lo avessero fatto davvero per il suo bene... già se li immaginava a sbellicarsi dalle risate vedendolo a quel modo. Poco dopo la voce nasale di un ometto, seduto nella poltrona di fronte lo salutò "Buona sera Rangor, mettetevi pure comodo" Lo scrutò con un misto di curiosità e sorpresa. "Uhm..." assentì con una sorta di grugnito mentre si sedeva al proprio posto. "Suvvia, messer Rangor, questa gente è qui solo per ascoltarvi..." lo blandì l'incappucciato "cominciamo con una domanda semplice, tanto per mettervi a vostro agio: un mi... - l'incappucciato si interruppe palesemente imbarazzato agitandosi sulla sedia - un mio conoscente mi ha detto che viaggiate con umani, gnomi, centauri, neko... cosa vi ha spinto a lasciare il vostro clan e mettervi in viaggio con così strambe compagnie?" Rangor gonfiò il petto, difficile dire se per prendere un gran respiro e cominciare il discorso o perché così al centro dell'attenzione cominciava a sentirsi importante. "Fame, draghi, stregoneria" la storia della sua vita "Rangor cacciato da clan perché Rangor caduto durante prova di entrata in clan. Poi Rangor affamato e incontrato gruppi di viandanti, molto strani. Incontrati umani, elfi e gnomi e centauri. Poi stregoneria qua, stregoneria là, pranzo destra, cena manca - che se manca Rangor arrabbiare - drago su - che non sapere volare quindi andare giù - e altro drago giù - che qui nessun drago riuscire a volare, accidenti loro! Insomma Rangor sempre rimasto con viandanti, alcuni buoni, altri brutti." Un mormorio confuso si diffuse fra il pubblico che sembrava avere qualche difficoltà a seguire il discorso, cosa che non turbò affatto l'incappucciato che si limitò a prendere appunti ed annuire Il minotauro si interruppe un attimo, occhi rivolti in alto con aria interrogativa che poi virò al preoccupata. "Neko viaggiare con Rangor? Perché nessuno detto? Dove nascondere?" Come al solito l'incappucciato non rispose ma controbatté con un'altra domanda "A proposito di pranzi e cene, sembra che persino nella lontana Sphectlam, presso il santuario del Fuoco Nero sia stato approntato un banchetto in vostro onore. Che effetto vi ha fatto un tale riconoscimento?" "Rangor molto contentissimo di banchetto. In fine gente di Sphectlam molto strana, ma brava, case troppo leggere, usi ridicoli, ma cibo molto buono. Peccato andati via così presto. Ah però draghi schifosi come draghi normali" "Già, i draghi... non è strano che un m... muscoloso eroe abbia ribrezzo e avversione nei confronti di quelle maestose creature?" chiese l'incappucciato autoimponendosi la censura per la seconda volta. "Dunque sapere che draghi creature schifose, no dubbio su questo. Quando drago in forma di uomo, allora drago anche sopportabile. Ma quando drago in forma di drago, allora drago più schifosa di tutte bestie. Drago mangiare qualsiasi cosa, drago avere pancia grandissimissima e prima che pancia riempire, niente rimanere per altri. Se Rangor e drago seduti a stesso tavolo, Rangor sicuro morire di fame prima che riuscire anche solo a sentire odore di antipasto. Sicuro vita migliore se draghi no esistere." "Ah, quindi è un problema di competizione aliumentare, capisco" ragionò l'incappucciato. "Ma voi avete la vostra sacca per il cibo: come potete rischiare di morire di fame se avete quella risorsa da usare quando volete? " "Sacca è stregoneria!" disse allargando gli occhi. "Stregoneria no buona. Cibo di sacca avere stesso sapore di cibo normale, ma Rangor sapere che essere stregato. Rangor mangiare cibo di sacca solo se necessario... oltre qualche spuntino, sei-sette al giorno, quando a Rangor girare la testa per fame" L'incappucciato annuì. "Capisco" commentò con vocetta nasale. "Un'ultima domanda, giusto per non lasciare il pubblico con la curiosità: ma la partenza dal vostro clan ha qualcosa ha che fare col fatto che.. beh, sì, mi rendo conto che non è educato farlo notare, ma voi non avete la coda" Il minotauro guardò il pubblico che aspettava una sua risposta. Ma quel piccolo uomo ce l'aveva con lui? Dapprima Rangor parve semplicemente esitare, in realtà stava rimuginando tanto da rallentare ogni altra attività... "CODA?" Tuonò improvvisamente. Si alzò di scatto facendo cadere la poltrona un paio di metri dietro di lui. Afferrò quindi il tavolo che aveva davanti, lo alzò e lo schiantò per terra. Prese poi a saltarci sopra irato fino a ridurlo in tanti ammassi di legno. Ruggì contro il suo intervistatore che aveva decisamente toccato un tasto dolente. Andò quindi a prendere la poltrona e se non fosse stato in piena furia combattiva l'avrebbe sicuramente usata a mo' di mazza contro lo strano incappucciato. Invece non riusciva affatto a pensare razionalmente e fatti due giri su se stesso scagliò la medesima contro un pubblico incredulo. L'incappucciato si alzò ostentando calma di fronte a quella furia spettacolare. "Ehm... sipario" chiamò a gran voce prima di voltarsi verso Rangor "Ricordate rangor, tutto ciò non è mai successo se non nei vostri sogni" cercò di blandirlo anche se temeva che il concetto non sarebbe stato esattamente chiaro per il minotauro. Alla vista del sipario che veniva tirato, Rangor si dimenticò di tutto quanto lo circondava. E rivolse la sua attenzione a quel drappo rosso che svolazzava. Sbuffò e caricò come se avesse di fronte un ancestrale nemico. Il sipario venne centrato in pieno, naturalmente, ma con questo Rangor si ritrovò a cadere verso la platea, urlando e scalciando, completamente avvolto in esso. L'incappucciato inarcò un sopracciglio.. "Va bene, chi è il furbone che ha avuto la bella pensata di usare un sipario rosso?" chiese Lista 1 - Invervista a Pavel (PG di Zero_Zero_Proto) A cura di Federica/Duerf Quando fu investito dalla forte luce Pavel era ancora in piedi. Un forte applauso accompagnato da fischi e boati di approvazione si alzò da un'invisibile quanto irrequieta platea mentre un omino incappuciato, seduto su una poltrona, si alzava in piedi. "Accomodatevi, accomodatevi pure, giovane Pavel" disse la voce nasale dell'ometto mentre due mani comparivano dal nulla a sistemare una poltrona praticamente dietro il posteriore del ragazzo. In quel momento, con notevole ritardo che non mancò di infastidire l'incappucciato, iniziò a diffondersi un'odiosa musichetta. Confuso e impacciato come sempre, Pavel accettò l'invito dell'incapucciato e si sedette "Per me... è un piacere essere qui..." salutò il giovane che nel contempo si guardava nervosamente attorno "Wow!... Quanta gente..." constatò con un risolino nervoso. "Già e sono tutti qui per ascoltarvi, giovane Pavel... ma iniziamo pure" l'uomo accavallò le gambe e prese a sfogliare un taccuino. "Mi risulta che abbiate trascorso la vostra infanzia e adolescenza in un luogo piuttosto isolato... come mai di punto in bianco avete deciso di andarvene in giro per il mondo? Un amore deluso? Un disastro combinato ai danni di uno dei vostri insegnanti?" "Cavoli... prima d'ora non ho mai partecipato ad un talk show..." mormorò distrattamente Pavel "... qual era la domanda? Ah... sì, il mio viaggio..." il mago si prese alcuni istanti per riordinare le idee "È stato per un presentimento: uno dei miei maestri ebbe un brutto sogno premonitore." "Hmmm, interessante, che tipo di sogno premonitore? Una catastrofe incombente? Una maledizione? O magari era un suo modo educato per dire che portate sfiga?" Pavel ci pensò su un attimo: sembrava che stesse considerando seriamente l'ultima parte della domanda di Duerf "In effetti c'è stata quella volta... ma non credo che c'entri con quello che mi disse il maestro: disse che a Finnell una sua amica sacerdotessa poteva essere in pericolo." "E voi quindi vi siete subito recato a Finnell e avete salvato la sua amica sacerdotessa?" chiese interessato l'incappucciato. "Eh...!?" Pavel si irrigidì come un pezzo di legno e cominciò a sudare freddo "... ecco... a dire il vero... no, cioè... non l'ho ancora fatto..." poi si sporse verso l'intervistatore e sussurrò "Non siamo in diretta vero? Questa parte la taglierete?" L'incappucciato ignorò la domanda, come probabilmente aveva fatto con qualsiasi altra domanda gli fosse stata posta nell'arco della sua esistenza, piuttosto scribacchiò qualcosa "Probabilmente potrebbe non essere più necessario" commentò tra sé enigmatico e poco incoraggiante prima di riprendere ad alta voce: "E quindi una volta fuori vi siete messo a viaggiare con gente bizzarra che comprende... uhm... - l'incappucciato sfogliò il taccuino di nuovo "un nano rissaiolo e ubriacone frequentatore di prostitute, un mezzelfo maestro di scure sanguinario e completamente folle, uno sciamano dedito all'uso di droghe, una prostituta, un truffatore vagabondo, una vampira schizofrenica, una ragazzina alienata avvezza a dolorose quanto efficaci tecniche di combattimento... è questo il tipo di compagnia che vi hanno consigliato di frequentare i vostri maestri, oppure è una vostra iniziativa? E soprattutto: pensate che ci sia una vostra particolare propensione a frequentare malati di mente e gente di malaffare?" "Detta così sembra proprio una brutta cosa!" ribattè Pavel un poco risentito "Sono brave persone, sono solo un po'... particolari..." "Mh, e a voi piacciono per questo, suppongo... è stato questo vostro amore per le cose particolari a farvi avere una relazione con una dragonessa prostituta?" Quando si affrontavano certi argomenti la reazione di Pavel era sempre la stessa: avvampava e cominciava a balbettare come un babbeo ed anche questa volta non ci furono eccezioni "N-no u-un momento! C'è un malinteso! I-io e Bilqis siamo s-solo carissimi amici...!" "Non è quello che sostengono i vostri compagni di viaggio" puntualizzò l'incappucciato ignaro (o forse no) dell'inganno perpetrato da Pavel e Bilqis ai danni di Balos e Xym. Pavel cominciò a sudare freddo, istintivamente con un dito cercò di allentarsi il colletto della camicia "P-perché? Cosa sostengono?" chiese anche se in cuor suo lui conosceva già la risposta. L'incappucciato sospirò. "Sostengono che avete passato una notte di passione con la suddetta dragonessa di malaffare e anche che la dragonessa si è dichiarata molto soddisfatta in seguito" Pavel prese a dondolarsi sulla sedia come se fosse seduto sui carboni ardenti. Com'era possibile che ancora si parlasse di quella storia? "Ecco in realtà..." balbettò timidamente Pavel. "In realtà?" chiese l'incappucciato con aria discretamente annoiata. "In realtà... Wow! Ma che caldo fa qui dentro!" esclamò improvvisamente il giovane mago "Mi viene in mente quella volta che il vecchio Quartinus causò un'esplosione probabilistica durante uno dei suoi esperimenti e tutta l'area attorno alla Torre degli Elementi per un raggio di un chilometro e mezzo venne investita da un'ondata di caldo insopportabile, qualcosa come 42 gradi all'ombra! E durò per un'intera settimana!" L'incappucciato scrollò il capo. Era chiaro che Pavel non avrebbe risposto, peccato, aveva in mente di chiedergli delucidazioni sulle tecniche adatte per soddisfare una dragonessa, di certo a qualche spettatore sarebbero interessate. "Non ho potuto fare a meno di notare la vostra sacca da viaggio" constatò "Suppongo che sia piena di vari oggetti che possano essere utili a un avventuriero. Ora, precisamente, quale sarebbe lo scopo di un pollo di gomma con la carrucola?" "A cosa può servire?" Pavel si morse il labbro: quasi quasi, sarebbe stato più semplice rispondere alla domanda precedente "Ecco... immaginate di dover raggiungere un posto e che l'unico modo sia attraverso una corda sospesa tra due pali. In questo caso un pollo di gomma con la carrucola in mezzo può essere molto utile." "Capisco" commentò l'incappucciato dando l'evidente impressione di essere ormai certo che il ragazzo fosse completamente matto. "Un'ultima domanda: quando avete intenzione di dire ai vostri compagni che non siete precisamente un essere umano?" chiese placido, fingendo di non notare come l'immagine di Pavel che era uscita da quell'incontro fosse quella di un mentitore incallito, frequentatore di prostitute, indolente e insofferente ai doveri, scavezzacollo. Punto su un altro dei tanti argomenti delicati, Pavel prese a giocherellare nervosamente con le dita "Ecco... non è che non lo volessi dire, il fatto è che non me l'hanno mai chiesto..." "Comprendo" replicò l'incappucciato unendo le punte delle dita davanti al volto. "Direi che a questo punto è tutto: il nostro pubblico si sarà certamente fatto un'idea. A proposito, volete salutarlo? Ma ricordate giovane Pavel che questo incontro non è mai avvenuto se non nei vostri sogni" "Sogni?!..." esclamò incredulo Pavel "...ma come... Non sono in TV? Questa non è la RAI? Non sono a Porta a Porta?" -=-=-=-=-=-=- MAI DIRE KCFG -=-=-=-=-=-=- - Divine Audizioni - Sarebbe stata una mattina come tante nel Nulla, dove del resto il concetto di mattina non aveva alcun significato, se non fosse stato per l'eccezionale evento di vedere i tre dei rimasti seduti fianco a fianco, più o meno pacificamente, ad una grande scrivania. Oon e Gamron avevano il solito aspetto, laddove, per l'occasione, Celaban non appariva come un bambino ma in una forma adulta, vestito di una lunga e sbuffante toga color pervinca, con lunghi capelli cotonati, ciglia lunghe e labbra prominenti. Nel complesso, più che un androgino sembrava un travestito, ma nessuno aveva avuto il coraggio di farglielo notare. Tar, unico altro dio degno di nota, non era presente, anche perché comunque sapeva già tutto. In un angolo - cosa di per sé ardua dato che il nulla non aveva angoli - stava invece seduto Duerf, pronto a verbalizzare gli eventi su un taccuino. Celaban riepilogò la situazione a beneficio dei presenti. "È giunto il momento di aprire le porte della nostra dimensione ad altri dei, che ci aiutino nel nostro compito di proteggere e sorvegliare il mondo neonato, ma dovremo sceglierli con cura. - disse - Perciò io credo che ognuno di noi dovrà per prima cosa preoccuparsi di coprire gli aspetti del creato che ritiene più importanti. Per ciò che mi riguarda, intendo riavere quanto prima qualcuno che si occupi del tempo, della pioggia e delle nubi." "Io - replicò Oon - desidero come prima cosa qualcuno che patrocini la legge e la giustizia." Scese un attimo di imbarazzato silenzio prima che Gamron deducesse, dagli sguardi degli altri fissi su di lui, che era giunto il suo momento di parlare. "Ah sì. - si schiarì la gola - Un dio dell'amore. E del sesso. E poi uno per i conigli rosa." "Conigli rosa????" chiesero gli altri due in coro "Cérto, ma non vi preoccupate. So già a chi affidarli." Celaban si strinse nelle spalle. "Va bene. Va bene. Chiamerò io il primo candidato. Avanti!" Davanti alla scrivania si materializzò un uomo dalla pelle scura. Aveva un pizzetto, capelli lunghi raccolti in un'infinità di bizzarre treccioline, una sorta di basco multicolore sul capo e tra le labbra qualcosa che assomigliava ad una foglia arrotolata e la cui punta sembrava essere in fiamme. "Ciao belli, come butta?" esordì Oon e, perfino, Gamron, rivolsero un'occhiata a Celaban che assunse un'aria vagamente imbarazzata, ma cercò di non darlo a vedere mentre interrogava il nuovo arrivato. "Lei sarebbe?" chiese in tono formale "Io sono Jimmy, bello." "Jimmy?" ripeterono i tre in coro "Sì, belli, Jimmy. Dio dell'erba e delle nuvole." "Se non altro è una delle cose che mi servivano. - commentò Celaban - Bene, vediamo queste nuvole." "Ma certo bello, ecco qua!" Aspirò con foga dall'oggetto che aveva tra le labbra, dopodiché sbuffò una nuvola di fumo dall'odore dolciastro in direzione della scrivania, che quasi venne nascosta alla vista. "Coff! Ma insomma!" protestò Oon tossendo "Coff! Coff! Va bene... Coff! Le faremo sapere." disse Celaban cercando di non vergognarsi "This is the glory of the age of aquarius, age of aquarius... aquariuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuussss" si mise a cantare Gamron, ma smise quando riuscì - dopo un bel po', visto che dovette aspettare che il fumo si fosse dissipato - a registrare le occhiatacce degli altri due. "Adesso ne chiamo uno io." sentenziò Oon, e senza attendere alcun cenno di conferma tuonò "Avanti il prossimo." A materializzarsi questa volta fu un uomo dall'aria imponente. Indossava una toga nera lucida, una parrucca incipriata sul capo ed un paio di occhialini a pince-nez, ed aveva tra le mani un librone. "Si presenti." intimò Oon "Egregi signori, il mio nome è Buur Krat, dio della legge e della giustizia." Oon guardò gli altri due come a dire 'Visto che i miei sono seri?', poi proseguì "Bene, ci mostri le sue capacità." L'interpellato sgranò gli occhi. "Come? Ora?" Oon lo guardò storto. "E quando altrimenti?" "Signore, come ben saprete la giustizia non è qualcosa che va presa alla leggera, è necessario tutto il lavoro preparatorio, la raccolta delle prove, la messa in piedi dell'istruttoria, la ricerca degli avvocati, la scelta della giuria..." se il volto di Oon avesse realisticamente potuto diventare più nero di quanto già non fosse stato, l'avrebbe fatto gradualmente man mano che Buur Krat proseguiva la sua infinita tiritera "INSOMMA QUANDO?" sbottò infine "Ritengo che si possa arrivare al processo in non più di quattro anni." disse l'altro convinto "BASTA!" ruggì Oon, e l'uomo scomparve "Che ne hai fatto?" gli chiese Celaban "L'ho messo in carcerazione preventiva. Lo tirerò fuori tra quattro anni. Se me ne ricordo." "Ora tocca a me? Tocca a me? - domandò Gamron eccitato - Vero che tocca a me?" "Avanti." sospirarono gli altri due "Ma... non vale, mi avete rubato la battuta!" Gli altri gli rivolsero un'occhiataccia. "Cattivi. - disse lui imbronciato - Avanti il prossimo." Di colpo, davanti a loro comparve una donna che sembrava una di quelle antiche statuette della dea della fertilità che si trovano negli scavi archeologici, praticamente una sorta di pera obesa. Se ci fosse stato modo di fare paragoni con gli dei di un altro tempo e luogo, forse la si sarebbe potuta definire giunonica, non fosse che in realtà la prima parola che veniva in mente aveva più a che fare con Giove che con Giunone. Insomma, per voler usare un eufemismo, sembrava una giovenca. Oon e Celaban sgranarono gli occhi, ma Gamron pareva perfettamente a suo agio. "Ciao, chi sei?" le chiese in modo totalmente informale. La donna, praticamente nuda fatta eccezione per qualche filo che le si vedeva sui fianchi e che presumibilmente era parte di un perizoma che però le spariva tra le cosce, rispose canticchiando mentre avanzava con un ancheggiamento degno del Titanic in mezzo alla tempesta. "Io sono Bulanda La dea senza mutanda Guarda che sedere Mi fa un baffo anche Diamanda!" Concluse voltandosi di schiena e agitando vigorosamente il summenzionato sedere mentre tutti e tre gli dei si ritrovarono di colpo in versione superdeformata con occhi come uova al tegamino ed enormi gocce di sudore sulla fronte. Tentando di riprendersi dallo shock, Gamron fece del suo meglio per continuare. "E che... ehm... sai fare?" "LAP DANCE! - urlò lei giuliva - Chi vuol fare il palo?" aggiunse ammiccando Oon scattò in piedi "Io... ehm... mi sono appena ricordato che devo radere al suolo una città tra quarantadue anni, sarà meglio che parta subito, sapete come sono i treni..." e schizzò via come se avesse avuto dietro i sette demoni ciechi di Casasepolta. "Io devo andare ad annaffiare il mio albero." affermò celaban seguendolo a ruota. "Ehm... uno dei miei me mi sta dicendo che è pronto il tortino al cioccolato che avevo ordinato... vado prima che si raffreddi." disse Gamron sparendo a sua volta. Bulanda si guardò intorno, constatando che, a parte Duerf, era rimasta sola. "Oh bene." esclamò lanciandosi a sedere con un balzo leggiadro sulla scrivania. Questa non resse e si ridusse ad un ammasso di assi e chiodi, fracassandosi al suolo e lasciandola seduta in cima alla pila, ma lei non se ne diede peso. "Bene, visto che sono rimasta solo io, vediamo che si può fare di bello per il mondo." disse 'bello per il mondo...' annotò Duerf sul suo taccuino "Tanto per cominciare, i fiumi. Via tutta quell'acqua noiosa, mettiamoci dentro il latte!" 'dentro il latte...' annotò Duerf "E nei laghi e nei mari il cappuccino." 'cappuccino...' annotò Duerf "E al posto delle colline il panettone, e mont blanc al posto delle montagne" 'delle montagne...' annotò Duerf "E nei templi si serviranno cibi ipercalorici e tutte le preghiere inizieranno con 'Grasso è bello'!" 'grasso è bello...' annotò Duerf "E tutte le sere le mie sacerdotesse andranno a fare la lap dance nei templi di Tar fino a convertire tutti i monaci." 'Bulanda è scomparsa.' annotò Duerf. E, in effetti, al posto della dea era rimasto solo un microscopico perizoma - microscopico ma con un filo lunghissimo! - che fluttuò pigramente un paio di volte prima di atterrare sulle macerie della scrivania. Solo in quel momento, Duerf si rese effettivamente conto di cosa aveva visto, ed alzò lo sguardo dal taccuino, "Maestro? - chiese, notando la presenza di Tar - Ma... voi non siete mai intervenuto in queste cose... né quando i tre dei esiliarono Seftos, né quando lui esiliò loro, né quando Oon è tornato ed ha bandito tutti gli altri... ed ora...?" "Hai ragione, Duerf, hai ragione, ma... QUANDO È TROPPO È TROPPO!" -=-=-=-=-=-=- Miti e Leggende di Anthuar -=-=-=-=-=-=- Il Trattato delle Tre Stirpi La Guerra delle Razze non fu una delle guerre più lunghe che il mondo vide, ma fu di certo una delle più violente e sanguinose. Sebbene la distruzione da essa causata non potesse essere paragonata a quella delle Guerre dei Draghi, vi era nel conflitto qualcosa di malsano, dovuto al fatto che i contendenti non combattevano per un ideale né spinti da un sentimento di qualche genere, ma solo a causa di una brama di potere ben distante dai motivi che avevano generato le prime guerre tra i mortali. Non vi era spazio per tregue o trattati, nessuna delle parti era risposta a riconoscere nulla alle altre, ed ognuna aveva la ferrea convinzione di essere dalla parte della ragione, sebbene nessuna fosse veramente in grado di dire su cosa si potesse avere torto o ragione in uno scontro che in realtà non aveva alcuna vera causa o motivazione. Per quanto inizialmente fossero solamente tre le razze coinvolte, Elfi, Umani e Nani, il conflitto si allargò ben presto per includerne altre. Alcune di esse scesero in campo per affiancarsi ad una delle prime tre come alleate, come fu il caso degli gnomi che giunsero in soccorso dei nani quando videro minacciate le loro stesse terre Altre vennero trascinate nella battaglia contro il loro volere, trovandosi costrette a combattere per non perire, come nel caso dei centauri, dei satiri e dei minotauri, le cui foreste e montagne divennero teatro di battaglia senza che essi lo avessero mai desiderato. Altre ancora imbracciarono le armi volutamente, non per supportare una delle parti in causa ma per il loro personale interesse, approfittando della guerra per impadronirsi dei territori lasciati sguarniti dai combattenti. Tra queste vi furono principalmente orchi ed orchetti, goblin, coboldi ed alcuni giganti. Ben presto, quindi, ognuna delle razze che aveva dato il via alla guerra si ritrovò a dover affrontare più di un nemico simultaneamente. Gli elfi si videro attaccati dall’interno dagli orchi e dagli orchetti, che per la prima volta nell’arco di secoli erano riusciti a penetrare nelle grandi foreste, dato che la maggioranza degli elfi che avrebbero dovuto difenderle si trovavano sul fronte esterno per proteggerle dai nani e dagli umani. I nani stessi erano troppo impegnati nella guerra in superficie per poter proteggere le proprie miniere dai coboldi, a cui non parve vero di avere una simile occasione per impadronirsi dell’oro e delle gemme custodite dai loro principali avversarli, per l’appunto nani e gnomi. Al tempo stesso, i goblin avevano iniziato a depredare i villaggi nanici, razziandoli ed uccidendo i pochi che erano rimasti a proteggerli. Gli umani, dal canto loro, non si trovavano in una situazione migliore. Nelle zone collinari i giganti ed i minotauri avevano abbandonato i loro territori, allontanati dalle battaglie che vi si combattevano, e si erano riversati in direzione delle città umane, distruggendole in parte per necessità, dovendosi procurare cibo e rifugio, in parte per vendetta. I contendenti si ritrovarono così impegnati su più fronti di quanti ne potessero effettivamente gestire, e si resero conto che la guerra che avevano iniziato, o che dal loro punto di vista le altre due razze avevano iniziato, avrebbe potuto finire col portarli all’estinzione. Per la prima volta dall’inizio del conflitto, venne stabilita una tregua, e mentre una parte degli eserciti veniva rimandata a casa per combattere i nuovi nemici, i capi dei tre schieramenti si riunirono in un territorio neutrale per decidere il da farsi. Fu, a tutti gli effetti, la prima volta, fin da prima dell’inizio della guerra, in cui rappresentanti delle tre razze si incontravano pacificamente, e veniva tentata la strada della diplomazia. Gli elfi furono, come era immaginabile, rappresentati dal loro re, Quilianar Sirianes, un elfo talmente anziano da avere sul viso una lunga barba, che si diceva iniziasse a crescere loro non prima che avessero superato i mille anni di età, qualcosa che non mancò di impressionare perfino i nani, per i quali la barba era un tratto distintivo ed un segno d’onore fin dalla più tenera età. Saggio e posato, egli sentiva sulle spalle gran parte della responsabilità della guerra, comprendendo che in qualche modo essa era scaturita dalla sua volontà di riunire gli elfi in un unico popolo, ma era pur sempre incapace di vedere quanto fosse stata questa sua scelta pacifica ad essere mal interpretata dalle altre razze, portando così a quanto era poi accaduto. Per i nani partecipò alle trattative Dhor Hammerhand, da poco salito al trono del suo popolo dopo che suo padre, Rokar, era stato ucciso in una dura battaglia contro gli hobgoblin. Egli era un valente guerriero che già aveva più volte portato alla vittoria il suo popolo in numerosi scontri e battaglie, sia contro elfi ed umani che contro goblin e coboldi, ed era accompagnato da un rappresentante degli gnomi, Gnog di Terracalante, noto per aver progettato e costruito potenti armi d’assedio che erano state usate per abbattere una roccaforte umana non molto tempo prima della tregua. Più difficile era stato per gli umani decidere chi avrebbe dovuto rappresentarli al tavolo delle trattative. Per quanto stessero ormai da tempo combattendo sotto un’unica bandiera, essi non avevano un solo re, o qualcuno che ne facesse le veci, ma continuavano ad essere comandati dai capi delle varie genti e tribù che periodicamente si riunivano per decidere di concerto le loro azioni. Sebbene fosse evidentemente tra essi che avrebbe dovuto essere scelto il rappresentante, ci volle diverso tempo prima che venisse raggiunto un accordo, tanto che le trattative erano già iniziate quando infine vi giunse Halam Duriental, un uomo di mezza età noto più per il suo valore di stratega che per quello di guerriero. La riunione durò sette giorni interi, ed almeno quattro di essi dovettero trascorrere prima che dalle reciproche accuse si arrivasse a qualcosa di più simile ad un dialogo, e prima che ciò che era veramente accaduto all’inizio della guerra venisse infine chiarito. Al termine del settimo giorno, venne siglato un documento che divenne noto come il Trattato delle Tre Stirpi, nel quale ognuno dei tre popoli si impegnava a cessare le ostilità nei confronti degli altri due, ed in cui venivano ridefiniti i confini dei territori di ognuno di essi, in modo da consentire una pacifica convivenza. Al suo ritorno in patria, Qualianar Sirianes riunì i più importanti esponenti delle stirpi elfiche, per raccontare loro quanto era stato discusso, informarli del nuovo trattato e soprattutto metterli in guardia per il futuro, perché non fosse più possibile generare un malinteso come quello che aveva fatto scoppiare la Guerra delle Razze. Non fu così però per Dhor Hammerhand e Halam Duriental i quali, separatamente e per diversi motivi, decisero di tacere al proprio popolo i veri motivi che avevano causato il conflitto. Il primo poiché riteneva che i nani non avrebbero mai accettato l’idea di aver lottato spinti solo dal loro pregiudizio, e pensava che affermarlo avrebbe solamente causato ulteriori motivi di discordia. Il secondo poiché sapeva che solo la Guerra delle Razze aveva fatto sì che gli umani smettessero di combattersi tra loro ed iniziassero a collaborare, ed immaginò che svilire i motivi che avevano portato a combatterla avrebbe riacceso le antiche faide e cancellato ogni speranza di mantenere la pace tra le varie tribù. Ma se nel caso del secondo il silenzio fu coronato dal successo, tanto che a seguito del risultato ottenuto nelle trattative Halam venne eletto re per acclamazione, e regnò sulle terre degli uomini per il resto della sua vita, non fu così per il primo, giacché Gnog di Terracalante non poté fare a meno di riferire alla sua gente quanto aveva appreso, e ben presto la notizia fu nota a tutte le popolazioni delle montagne.