Komics Club Fantasy Game Newsletter -=-=-=-=-=-=- APRILE 2002 -=-=-=-=-=-=- INTRO La novità più importante di questo mese è la preannunciata introduzione del nuovo sistema per la datazione nel mondo di Anthuar. I vostri P(N)G si sono mai domandati che giorno fosse? Fino a poc fa non c'era risposta, a meno di voler dire "Oggi è il 156"... Adesso la risposta esiste, con una data vera e propria composta di giorno mese ed anno. Potete trovare tutti i dettagli, nonchè il rapido metodo di calcolo della data, nel sito del KCFG, come indicato nella sezione Aggiornamenti Sito. N.B.: Il sistema di datazione vale per i Personaggi e non modifica il sistema dei giorni progressivi o il metodo di composizione del Subject delle mail di gioco, è esclusivamente "interno" alla narrazione. -=-=-=-=-=-=- Aggiornamenti Sito -=-=-=-=-=-=- > Aggiornamenti della sezione Il Mondo http://www.gioco.net/fantasy/kcfg/mondo.htm - Introdotto il nuovo sistema di datazione per lo scorrere del tempo su Anthuar. > Aggiornamenti vari - Effettuate alcune modifiche alle note sui vampiri, principalmente si tratta di correzioni e revisioni varie, ma è stato incluso anche un nuovo potere per i vampiri maggiori. http://www.gioco.net/fantasy/kcfg/vampiri.htm - Effettuate alcune correzioni generali nei testi del sito. - Ampliata la descrizione dei Troll nell'elenco delle razze http://www.gioco.net/fantasy/kcfg/razze2.htm -=-=-=-=-=-=- MAIL DEL MESE -=-=-=-=-=-=- * Questo mese abbiamo due Mail a pari merito [KCFG4] 155 Sergio/RAJSKA 240302/01 Mentre i vari componenti della compagnia per i più disparati motivi erano intrattenuti dalle rispettive vicende, i tre predatori impazienti iniziavano ad innevervosirsi. La luna era coperta a tratti dalle nuvole, ma in sostanza il cielo era piuttosto terso tanto che da qualche parte fra l'erba un grillo cantava. "Idioti!" gracchiò nuovamente il negromante rivolgendosi ovviamente al gruppo che ancora non gli aveva scoperti. "Dobbiamo portarli qui tenendoli per mano?" disse con aria di scherno il mago Non ci fu nessuna risposta, era evidente che i tre avrebbero atteso fermi in quella posizione l'arrivo del gruppo! Avevano tutto il tempo che volevano, che fosse notte o giorno il loro vantaggio non diminuiva e in ogni caso avrebbero ottenuto quanto volevano! Intanto una grilla (???) si avvicinò al grillo richiamata dal suo cantare, quando questi si accorse della presenza della femmina in brodo di giuggiole saltò per lo spavento, un salto effettivamente da grillo data la situazione. "Levati di qui!" sussurrò Rajska alla grilla "Crii criii!" rispose l'innamorata "Ma cazz.... tutte a me capitano????" si disse sconsolato "Belin, ma lo sai che sei proprio carino?" osservò la femmina nella lingua tipica dei grilli "Ma va da via i ciap!" fu la ferma risposta del dorato "Te pödet pissà in lecc e dì che tè südà, ma si che me piasi belin!" Il drago in forma di grillo, incazzato come una pantera seduta su un riccio intento a mangiare un ragno affamato come un orso riprese la sua forma umana imprecando con forza. "Il drago!" fu il quasi urlo di cupidigia e gioia di un predatore "Che spirito di osservazione del cazzo!" rispose Rajska togliendosi l'erba dai capelli Quando si fu ricomposto chiese ai tre "Chi siete e cosa volete? Anzi no, andatevane!" intimò sottolineando la frase con un basso ringhio evidentemente non umano "Vogliamo te e i tuoi amici, drago!" fu la fredda risposta ------------- [KCFG7] 152 Marco/(KlutGlot) 010302/01 * Umido... " i suoi passi pesanti calpestavano le foglie marce di quel bosco lasciando evidenti impronte del suo passaggio " Bagnato, no piace me bagnato... " Era il suo pensiero ricorrente da quando stava lo aspettando. " Noia... e noia no bella... " ripeteva mentre con un ramo tamburellava contro un albero lì vicino. " E poi KlutGlot fame... fame si ! KlutGlot va a caccia così se pardone torna padrone contento perchè KlutGlot andato a caccia e trovato mangiare" Parlava da solo, il padrone gli aveva detto che parlare da solo quando si vuole imparare un'altra lingua è un buon esercizio, e lui parlava e si esercitava intanto. Lenti progressi, ma pur sempre elevati per la mente di uno Sz'khaa'ln, un troglodita, come lo chiamavano gli altri. " SNIFF ! ... Cervo!... Due cervi... " Corse nella direzione di quell'odore e, pur avendo una grande mole e un grande peso il suo passare non creava nessunissimo rumore, nenache su un terreno boscoso. Inutile dire che l'ultima cosa che sentì uno dei due cervi fu un urlo disumano un a frazione di secondo prima di morire, e l'ultima cosa che vide furono gli artigli di KlutGlot recidergli la gola di netto. Cominciò a scuoiare l'animale, gettò la pelle da parte, con i suoi artigli simili a coltelli affilatissimi sezionò l'animale, prendendo le parti di carne più polpose adagiandole su un improvvisato letto di foglie. Prese il sale che aveva alla cintura e riempì un elmo, dopodichè ci immerse la carne, fetta per fetta, avendo cura che il sale asciugasse il sangue. Una tecnica antica della sua razza, l'orgogliosa razza degli Sz'kaa'ln, popolo cacciatore e guerriero. Finita l'operazione scavò una buca e vi buttò dentro ciò che rimaneva dell'animale ricoprendo il tutto subito dopo. Si inginocchiò sulla rudimentale tomba e rese grazie all'animale morto " Grazie Cervo, Tu muori e io posso continuare a vivere grazie a Te, che il tuo corpo si trasformi in un albero coi frutti buoni, così potrai dare da mangiare agli altri tuoi amici e loro contenti come me adesso. Grazie ancora Cervo amico. " racchiuse la carne in un lembo di pelle del cervo e se la assicurò alla cintura. Ci volle un bel pò prima che riuscisse a raccimolare tutte le armi che aveva... clave, mazze, spade... più di una trentina d'armi in tutto, per lo più trofei, se li legò alla cintura, alla schiena, alle braccia, insomma, sembrava un'armeria... Annusò ancora l'aria, non c'era dubbio, il padrone era arrivato, era vicino. Corse in direzione del "padrone" senza badare a non fare rumore e sbucò in mezzo alla stretta strada proprio mentre un carretto stava passando. " Padrone, mi avevi detto di stare qui un pochino invece ci hai messo davvero MOLTO TANTO ! " " Salute a te KlutGlot " disse Ahityrx " Ti ho fatto aspettare perchè questa stupida mi ha dato qualche problemino... ho dovuto usare le maniere forti... " disse indicando Brianna dietro il carretto Il troglodita si avvicinò a Brianna con fare circospetto e dopo averla analizzata per bene, annusandola un pò dappertutto, e dico proprio dappertutto, sentenziò dubbioso " A me no fa paura, è piccolina piccolina, e poi profuma di fiore... " Guardò ancora dubbioso la ragazza " Come mai sei legata? Sei cattiva? aspetta, se vuoi io.... " ma la frase fu interotta da una frustata sulla faccia squamosa del troglodita " Lasciala stare bestia ignorante ! non devi toccarla, è pericolosa... pericolosissima... è una strega di quelle che mangiano i bambini e che fanno le pozioni per far si che gli stupidi come te diventino suoi schiavi... ha i capito? SCHIAVI !! " La frustata era stata poco più di un buffetto per il KlutGlot e alla parola " SCHIAVO " si allontanò da Brianna Dopodichè il carretto ricominciò la sua marcia " KlutGlot no vuole tornare schiavo... io ero schiavo tanto tempo fa in una città di gente con la pelle rosa come la tua, e mi facevano lavorare tutto il giorno e tutta la notte perchè dicevano che me era come bestia, e che bestie devono lavorare sempre... e poi, poi c'erano anche lì le donne, e mi prendevano in giro perchè dicevano che ero grosso e scemo... e poi ridevano facendo battute su quanto io dovevo avere grosso il pisello ! Ma io non avevo piselli, a me davano da mangiare solamente gli avanzi del padrone....ossa e frutta marcia... però io ero per loro come animale, e animale fatto per soffrire. Poi un giorno io scappato, padrone Ahityrx mi ha salvato dalle ferite. Adesso lui mi fa cacciare come mi piace tanto e poi dice che sono sua guardia del corpo perchè lui è mente e io braccio! Che bello, io ho un amico! " A questo punto delle lacrime gli rigarono il viso " Tu vuoi farmi diventare ancora schiavo ? signora ? " -=-=-=-=-=-=- INTERVISTA -=-=-=-=-=-=- Lista 5 - Intervista a Marco A cura di Jody Cari amci del KCFG o del mondo di Anthuar, come dir si voglia, questa volta avremo l'onore di intervistare Marco della lista 5... Ciao Marco... ...allora veniamo subito al dunque... 1. Iniziamo con il chiederti una piccola curiosità: Yllio e Cornelius sono due PG molto differenti, su che basi li hai creati? Avevi già in mente qualche progetto o ti sei adeguato alla trama della lista? Dunque...Yllio è un elfo, egli rappresenta quanto di più serio, coscienzioso dolce ed affabile esista tra gli esseri 'umanoidi' di Anthuar. Allo stesso tempo però ha un carattere fiero e ruvido nei momenti che contano. Lui rappresenta a mio parere l'ideale contrapposizione di più sentimenti in una stessa persona. Infatti più che pensare ad un PG inizialmente, ho pensato alla sua 'struttura morale'. In poche parole gli ho dato prima un'anima e poi un corpo. Certo, devo ammettere che solo ora mi rendo conto di aver creato un mostro! Mi spiego: non è facile gestire un elfo fiero delle proprie origini e delle proprie usanze che però cela un lato oscuro di difficile penetrazione. Non posso semplicemente rappresentare le sue lotte interne facendogli fare prima una cosa e poi l'esatto contrario; sarebbe un po' naif ed in termini narrativi alquanto scontato e sciocco. Quindi strutturare le sue azioni, i suoi pensieri e il suo stile di vita non è affatto semplice; egli vive in una continua lotta, è arbitro sì delle proprie azioni, ma anche dei contrasti emotivi che le causano. In più ultimamente il suo lato oscuro stà facendosi sempre più sotto e chissà... i ragazzi della lista 5 hanno già avuto qualche assaggio e sanno di cosa parlo. Detto tutto ciò, è evidente che Cornelius rappresenta per me una liberazione da tutti i canoni restrittivi che mi impone Yllio. Un draghetto fatato non può che essere spensierato, giocoso e anarchico nel gestire la propria vita e le proprie emozioni. E' una valvola di sfogo, un momento di relax dopo le mail ragionatissime di Yllio. Inoltre l'ho immaginato da subito come la classica controparte 'funny' di un PG serioso e rigido; il classico insopportabile mattacchione chwe riesce a sciogliere i cuori più gelidi. E sono contento che ciò si stia effettivamente realizzando all'interno della lista... che dici Jody? 2. Beh si..in effetti il cuore di una succube potrebbe essere paragonato ad una parete di granito spessa parecchi metri...^_^ Ma torniamo a te... pensi quindi che sia Yllio che Corny siano... te stesso? Molte persone creano i PG a propria immagine, intendo di carattere, si avvicinano o no al Marco reale che gioca? ...e se si... ti senti coinvolto qualche volta? Io inizierei col dire che mi sento coinvolto in ogni cosa che faccio, e nel caso dovessi accorgermi che non lo sono è meglio lasciar perdere. O una cosa ti coinvolge o non vale la pena di essere affrontata. Che Yllio e Corny siano le controparti fantasy del Marco reale? Uhm...Cornelius sicuramente mi rappresenta in buona parte, la sua spensieratezza e lo humor sono parte fondamentale del mio Io. Yllio...beh, Yllio è un po' un enigma. Ti dirò, sono convintissimo del fatto che non si possa creare un personaggio che non ti rappresenti anche in minima parte, ma l'elfo dell'est rappresenta forse un tipo di personaggio che mi affascina più che mi assomigli. Tra poco comunque assorbirà qualcosa dal suo creatore, qualcosa che nel gioco gli verrà trasmesso come carattere ereditario, ma per cui nella vita bisogna essere (diabolicamente) predisposti: la malizia e la provocazione. Ah...il pepe della vita! 3. ...e lo vieni dire proprio a me?;P Passiamo ora a cose più tecniche: cosa ne pensi dei PbEM free form? Vorresti più o meno regole? Prendi ad esempio il KCFG, secondo il mio parere il regolamento è perfetto... Vorrei sapere la tua! (anche dei suggerimenti sono ben accetti...) Diciamo che il Kcfg è stato il mio primo esperimento di role-playing via mail. Di solito giocavo con gli amici attorno ad un tavolo ^__^ In ogni caso il regolamento mi sembra ineccepibile, è giusto che si dia più libertà allo scrittore che c'è in noi piuttosto che al minuzioso calcolatore di punteggi e punteggini (che in me proprio non esiste). Ricordo infatti scaramucce epiche con gli amici durante le sedute per le statistiche, i dadi ecc... E poi, il tutto è è più immedesimante (concedimi il termine). 4. Concesso, concesso... Hai detto che il KCFG è stato il tuo primo esperimento di r-p via mail...come sei arrivato a scoprire il sito? Questo è molto semplice. Sono andato su un noto motore di ricerca (di cui evito la pubblicità) inserendo 'giochi di ruolo' ed è spuntato Gioco.net. Beh...da qui a scoprire il Kcfg il passo è davvero corto ^__^ 5. E ora l'ultima domanda! Tu hai detto che il gioco è "... reso ancor più 'reale' dal fatto di non vedere il reale giocatore..." (vd domanda 3)... e se un giorno riuscissi ad incontrare i giocatori che giocano assieme a te, il tuo modo di giocare cambierebbe una volta tornato a casa? Voglio dire, uno ti sta simpatico perchè quello che fa in lista ti piace, ma poi dal vivo è tutta un'altra persona... come ti comporti? Ne verresti influenzato per caso? La mia ultima risposta è la più breve di tutte ma spero sia altrettanto carica di significato. Secondo me Jody... l'essere umano è fatto per essere influenzato. ------------------------ Lista 3 - Intervista a Tomas/Vegeta A cura di Irene/Duerf Aveva scelto un luogo insolito quella volta, un posto che non rispecchiava affatto la sua passione per la 'scrittura' (nessuno dei suoi seguaci avrebbe mai potuto parlare di semplici o banali pettegolezzi) o il gusto raffinato con cui sceglieva le locazioni per il suo passatempo preferito: intervistare i mortali. Ma del resto, quella era la dimora di qualcun'altro, una personalità piuttosto imprevedibile che molto probabilmente avrebbe preferito l'oscurità abissale ed il silenzio di tomba che regnava in quella sperduta, gelida caverna dell'estremo nord, pur essendo in un insolito sogno. Sedeva su un modestissimo panchetto, imbracciando una cartelletta di legno su cui erano stati legati alcuni fogli bianchi, mentre con la mano destra giocherellava con una piuma d'oca e con aria pensierosa, scrutava l'imponente figura che torreggiava su di lui, seduta su di un gigantesco trono di pietra. Alzò lo sguardo per fissare il suo interlocutore nelle fiammelle spiritate che gli bruciavano nelle cavità oculari, unico ricordo della vita che un tempo ardeva in quel corpo di drago dalle scaglie blu, come potè notare grazie alla timida luce di una candela sistemata vicino ai suoi piedi, proprio accanto ad una piccola boccetta di inchiostro. Si schiarì la voce, prima di cominciare. "Vegeta meglio noto come Caesar, conquistatore di territori umani non più in attività, correggetemi se sbaglio." Con un mezzo sorriso il dracolich iniziò a parlare "Come avete già detto Voi.. sbagliate. I miei domini, anche se privi della loro guida, non andranno allo sbaraglio, non possono! Le difese nelle varie città si stanno fortificando dato che le invasioni sono oramai cessate, e poi la fitta rete di potere che un tempo ardiva maestosa certamente non cesserà di esistere.. Ogni singolo tappezzamento è diviso con precisione... Menti per governare, forza per difendere e umiltà per lavorare. Certo, uno schema molto povero e generico, ma Vi assicuro che è il miglior nutrimento per un Impero... il MIO impero!" Concluse sottolineando quelle ultime parole con un apprezzabile aumento di voce mentre, le fiammelle negli occhi iniziavano ad ardere più ivacemente.. "Capisco." si limitò a rispondere, ben più interessato agli appunti che stava prendendo. Passò qualche minuto di assoluto silenzio, finché l'uomo non distolse l'attenzione dai suoi scritti per tornare a guardare il dracolich. "Il vostro è un impero organizzato in maniera magistrale, dunque.. ma come vi è venuta questa idea? Un bel giorno vi siete svegliato e avete pensato 'perché non seminare il terrore fra gli umani sottomettendoli al mio potere' o esistono altre ragioni?" Alterato da quelle ultime osservazioni, il dracolich cercò di tornare a quello stato di quiete che prima di quell'incontro alleggiava nel suo animo "Seminare terrore, dite? Mi spiace ma sbagliate pure questa volta... L'ammirazione che una volta ponevo nell'organizzazione umana mi affascinava notevolmente, non fosse per quella loro incontrollata smania di ipocrisia che mi portò ha riconsiderare la situazione... Sono solo animali che vogliono e ambiscono al bene del singolo, senza pensare alle conseguenze che ricadranno nella comunità! L'impero non si basa nella loro 'sottomissione' ma nella loro assoluta eliminazione!... le erbacce vanno estirpate dalle radici, erro?" concluse sbattendo violentemente la zampa superiore, chiusa a pugno, nel trono di pietra... Un gesto che per un soffio non fece cadere la boccetta di china che aveva ai piedi, uno spreco che non avrebbe tollerato, come uno spreco sarebbe stato dover buttare il foglio su cui scriveva per uno sbaffo, ma del resto, non amava l'imprecisione. Si risistemò la carteletta sulle gambe e dopo essersi nuovamente schiarito la voce, riprese a parlare pacato: "Vanno proprio estirpate alla radice, o almeno così dicono. In ogni caso, mi risulta che siate stato in qualche modo ostacolato nei vostri piani di conquista..." Nel muso del dracolich si dipinse un piccolo sorrisetto "eheh... Siete bene informato, ma comunque sia, da che mondo è mondo, tutti prima o poi vengono ostacolati da qualcosa o qualcuno, anche nelle più banali faccende! Resta il fatto che la patria va conquistata con il sacrificio e il coraggio, per questo si va incontro ad azioni non del tutto lecite, o meglio sopportabili da altri individui!" disse abbassando la schiena per meglio osservare il suo misterioso interlocutore. "E la vostra storia con una certa dragonessa dorata rientra forse fra queste azioni non del tutto lecite?" domandò di rimando l'uomo, mantenendosi serio, come se l'argomento gli stesse a cuore. Scosse la testa alle parole dell'uomo "una dragonessa dorata... già!" disse con rassegnazione... "Uno dei tanti ostacoli che intralciarono il mio cammino, senza contare il gruppo che si portava dietro... E' riuscita a sopravvivere, l'unica direi..." disse abbozzando un sorrisetto che non dava nulla di rassicurante. "Curioso..." mormorò ignorando la velata minaccia del dracolich, intingendo nuovamente la sua penna d'oca nella boccetta di inchiostro per poi scribacchiare ancora qualcosa sui suoi fogli... "Stavo parlando di colei che ha concepito vostro figlio. Non mi risulta sia la stessa dragonessa." La discussione stava prendendo una piega non gradita alle orecchie del dracolich che osservando di cattivo occhio il suo interlocutore rispose con una semplice espressione che celava la sua inquietudine interna "esatto...". Non gli era mai piaciuto condividere fatti personali come quelli ad estranei, cosa che non si rispecchiava in argomenti come politica, guerra o mentalità! Con aria assorta restò ad osservare la penna d'oca che teneva in mano per lunghi istanti, prima di appuntare qualcosa. "Ditemi, dunque... questo figlio è stato una sorpresa per voi oppure era ciò che volevate?" Sospirò alla domanda rivolta "Un progetto..." si limitò inizialmente a dire, per poi riprendere dopo un attimo di silenzio "...il momento del mio ritiro doveva avvenire una volta effettuata la conquista dell'intero territorio nordico, ma mi sono dovuto ricredere! Il mio impero si estende all'incirca per tre quarti delle mie aspirazioni e da qua i problemi sono inziati a crescere come funghi in un bosco vergine... questo figlio doveva essere un mio strumento una volta fuori da questi ambiti, la testa per governare e il braccio per conquistare... ma ora!" disse scuotendo la testa in segno di negazione "...be'! il gioco ha inziato a stancarmi!" concluse cercando di non far intendere i veri progetti al già misterioso suo interlocutore "Il gioco vi ha stancato, ma il figlio è nato, la madre avete abbandonato... ed il cucciolo all'altra dorata avete affidato?" domandò, anche se le sue parole ricordavano più il testo di una canzonetta da taverna che non una domanda da farsi in un intervista. "Non avrei potuto trovare parole migliori!" sorrise ironico alla musicale domanda dello strano essere, cercando comunque di non parlare troppo per non condividere ciò che in verità aveva già da tempo designato. "La parola è uno strumento vivo, e potrei dire che è stata una delle poche volte che mi sia veramente divertito usarla!" disse iniziando una spece di congedo al suo interlocutore per poi chinarsi e staccare un piccolo pezzo dell'unica torcia che ardiva imperterrita nella candida caverna "La mia anima giace in questo sacro fuoco, una volta spento mi dissolverò con lui! Mi aspetterò il Vostro ultimo saluto!" disse ridendo in modo sinistro "Fino a quel momento, arrivederci..." concluse porgendogli il pezzo della torcia... "Arrivederci." replicò, compiaciuto dall'abilità di sviare le risposte del suo interlocutore, prima che la fiamma si estinguesse per sempre... -=-=-=-=-=-=- L'Angolo del Bardo -=-=-=-=-=-=- *I Bardi sono soliti viaggiare di regno in regno portando storie e notizie raccolte qua e là. A volte informazioni utili, altre volte semplici storie, talvolta vere, talvolta false. Questo particolare bardo telematico vi porta le voci che arrivano dalle terre più distanti, ovvero quelle delle altre liste...* § La guerra nelle terre dell'Annun, zona accanto alla terre dei Sette Regni, si sta facendo sempre più vicina. Le alleanze paiono chiare. Gli Orchi stanno terminando un accordo con gli Hobgoblin, abitanti delle montagne. La città-stato di Elendil sembra essersi accordata con alcuni orchi per un traffico di armi, sembra quindi che il Consiglio dei 7 (congrega di usufruitori di magia che governa la città) si sia schierato con gli Orchi delle Terre Selvagge. Al contrario il Regno di Larrelia sembra ormai essere pronto ad una guerra, ha già scacciato numerosi tentativi di invasione e ora pare prepararsi ad una controffensiva. Ormai la popolazione freme e si prepara ad una grande guerra... § Gli abitanti della città elfica di Vallenil possono finalmente tirare un sospiro di sollievo, non più tormentati dal risveglio dei morti. Ma per un problema che si risolve, si sa, un altro spunta fuori e le voci secondo cui l'intoccabile regno di Lawland è stato colpito si sono già diffuse nelle città e le campagne vicine. § Sono ormai passati giorni dall'ultima volta in cui gli abitanti della Città della Legge hanno potuto fare sogni tranquilli e chi avrebbe potuto farli sapendo che qualcuno era riuscito a colpire direttamente il cuore del regno, il Grande Tempio di Luxiana, mentre gente comune continua a sparire nel nulla? § In seguito a queste scomparse, l'esplosione ed il conseguente danneggiamento del tempio, il sovrano ed i suoi dieci consiglieri hanno dato disposizioni alla milizia di Lawland affinché la sorveglianza fosse maggiore, a cominciare dal Quartiere Centrale, sede del Palazzo Reale e del Tempio di Luxiana e dalle Quattro Porte, unico ingresso alla città. § La bella Lorién oramai non pteva più temere nulla...Il pericolo era stato allontanato per sempre e tutto in una sola notte! Da quando la Torre D'Avorio era stata contagiata dal male, i cittadini di Lorièn non poteva più viviere felici come avevano fatto fino a quei giorni. Era un continuo stare allerta, brandendo archi anche per andare a fare una semplice passegiata nei boschi! Era successo una volta che delle creature malvagie avevano obbligato un elfo ad entrare all'interno della torre e prendere l'oggetto proibito. Ma l'elfo sapeva che non poteva e non doveva...Il suo corpo venne ritrovato trucidato davanti alla sua dimora l'indomani mattina! Questa era una delle tante tragedie che cadevano sulla bellissima Lorién, una città che non aveva mai conosciuto tristezza, nè paura!...eccetto forse quando i Neri distrussero le loro due torri, quasi due anni fa, ma anche in quel caso una compagnia valorosa li aiutò a uscire fuori dal pericolo! Molti degli elfi che erano accorsi alle mura della città riconobbero sui cavalli il grande Talos, la sua compagna Kitiara e la sacerdotessa drow, ma degli altri nessuno si ricordava...Forse un pò a malincuore di non poter rivedere anche il resto della compagnia che li salvò, gli elfi presenti salutavano festosi lo stesso gli eroi che avevano salvato la loro Regina! I cavalli passavano austeri in mezzo alla gente, fin quando non arrivarono al palazzo reale. Sulle scalinate bianche di marmo i sette del Consiglio di Lorién attendevano i loro ospiti e tra loro la Dama che li aveva preceduti... Le parole della Dama risuonavano motlo più calme e meno frammentate. I suoi occhi splendevano alla luce del sole e sembravano dare colore alla vegetazione che li cicrcondava... ... Dalla parte opposta dove erano le stanze degli eroi , in una delle sale più grandi di tutto il palazzo, elfi andavano avanti e indietro con chiodi martelli, fiori, tovaglie, bicchieri e posate...La sala in cui si sarebbe tenuta la festa era la sala del Sol Levante, in quanto tutte le feste che vi si facevano duravano fino all'alba del nuovo giorno! La sala era circolare con magnifici affreschi sul soffitto che ritraevano il cielo azzurro durante l'alba. Una porzione del cerchio era composta tutta da grandi finestre dalle vetrate colorate di azzurro e blu scuro. Inutile dire che chi vi si affacciava rimaneva completamente strabiliato dalla bellezza della città di Lorién con le sue due torri bianche, ricostruite fedelmente... Al centro tre grosse e lunghe tavolate e perpendicolare ad esse una quarta, posta su un piedistallo di marmo alto una decina di centimetri: quello era il posto per la Regina e i sette del Consiglio... Nella tavolata al centro, il Mastro delle cerimonie avrebbe fatto sedere gli ospiti e ai lati i nobili del resto del regno elfico... Tutto stava andando a meraviglia, come al solito, anches e ogni tanto c'erano dei borbottii di qualche elfo che non sopportava la presenza delle due drow, ma bastava un'occhiata per fare smettere tutto... Entrò finalmente l'orchestra che si mise accanto ad una delle grandi finestre per provare qualche accordo...L'aria era serena e tranquillla... Fiori multicolori vennero appesi ai muri e alle porte, posizionati in bellissime composizioni sui tavoli e al di sotto delle finestre... Tutto era perfetto... ... come al solito... § Alla Rocca del Cielo di Iskandar, dall'arrivo insperato del reggente Kayler di Zhalfir, stanno succedendo inspiegabili ed incresciosi avvenimenti. Da prima la morte di una domestica per cause ancora da spiegare, in seguito il furto e la probabile distruzione di alcune fondamentali pergamene che lo stesso Kayler portava con se e che a detta sua narravano di una fantomatica ballata. A seguito di tali avvenimenti, Re Fleyus di Iskandar ha fatto piantonare il gruppo proveniente da Zhalfir nelle proprie stanze, ed ha mandato a chiamare, per indagare su tali avvenimenti, Padre Megas, Giudice di Daimat. -=-=-=-=-=-=- Miti e Leggende del KCFG -=-=-=-=-=-=- Gli Dei della Terra e i Primi Draghi L'energia di Liynooran penetrò il mondo neonato e lo risvegliò alla vita. Prima ancora che l'uovo si schiudesse, ciò che era stata la madre dei draghi e il potere che i Secondogeniti avevano posto nel creare il guscio intorno al suo uovo si miscelarono, dando origine a coloro che sarebbero stati conosciuti come gli Dei della Terra. Dalla luce irradiata da Asteros nacque Laitan e dall'oscurità del firmamento sorse Tenebria. Dal cielo e dalle nubi Alvea e Davnel. Dai venti freddi del gelido nord nacque Wingiloth. Dall'arida terra baciata dalle prime piogge sorse Silvana, e quando ella vide il mondo in cui era nata capì che esso era ancora senza vita e che gli dei da soli non gliene avrebbero mai data, perciò Silvana pianse e dove le sue lacrime toccarono il suolo lì nacquero le prime piante, che presto si diffusero dovunque il mondo permetteva loro di esistere. Nel sottosuolo, nei cupi anfratti tra le rocce dove la luce di Asteros non poteva giungere, prese vita Lorathh, e fu la prima tra gli dei ad assumere una forma, quella di un immensa massa nera costellata di fiochi bagliori rossastri e dotata di migliaia di tentacoli con i quali poteva raggiungere ogni cosa nel sottosuolo. Seftos assisté alla nascita degli Dei della Terra e quando essi furono sorti si rivolse a loro. Egli disse loro che erano nati dalla madre dei draghi e dai figli di Adera che essa aveva generato, e dalla luce di Asteros che era parte di Seftos stesso, e pertanto erano vincolati alla promessa di non distruggere mai il mondo neonato, ma anzi di proteggerlo e sorvegliarlo fintantoché l'uovo al suo interno non si fosse schiuso. E gli Dei della Terra udirono ed accettarono il loro ruolo, ma Lorathh, nel profondo sottosuolo, non fu vista e non udì nulla, e non fece alcuna promessa, e indisturbata continuò ad estendersi ovunque poteva, come una fitta tela di oscurità. Giuse infine il giorno in cui l'uovo di Liynooran si schiuse, e la terra del mondo neonato si aprì per far uscire i suoi piccoli. Essi erano quattro, e vennero chiamati i Primi Draghi. Il primo sorse nell'arido deserto e la luce di Asteros lo avvolse e pose su di esso tutti i colori che era possibile concepire, ed egli venne chiamato Iride. Il secondo sorse dalle colline, e la luce di Asteros lo inondò e ne venne riflessa lasciandolo bianco e brillante come argento puro, ed egli venne chiamato Platino. Il terzo emerse dalla roccia più dura, e la luce di Asteros lo attraversò rifrangendosi in mille riflessi, e rese il suo corpo luminoso e trasparente, ed egli venne chiamato Diamante. Ma il quarto, il quarto non vide mai la luce. Egli scelse di uscire dal guscio passando attraverso il sottosuolo che era patria di Lorathh, e nella sua rete nera rimase imprigionato senza potersi liberare. E la sua pelle rimase scura e priva di colore mentre egli era bloccato nel corpo della dea. Come Liynooran aveva viaggiato nel multiverso per lasciare le proprie uova, così i suoi figli viaggiarono nel mondo neonato e deposero le proprie uova, dando origine alla stirpe dei draghi. Iride depose un uovo in un vulcano e da esso nacque il primo drago rosso. Ne depose uno in una palude e da esso nacque il primo drago nero. Ne depose uno nella prima foresta creata da Silvana, e da esso nacque il primo drago verde. Ne depose uno tra i ghiacci del gelido nord, e da esso nacque il primo drago bianco. Ne depose uno negli abissi del mare, e da esso nacque il primo drago marino. Ne depose uno tra le nubi che circondavano le più alte montagne e da esso nacque il primo drago delle nubi. Ne depose infine tre nel deserto in cui era nato e da esso nacquero i primi draghi giallo, blu e marrone. E quando vide che la sua prole viveva, decise che il suo lavoro era compiuto e, come già aveva fatto sua madre, si allontanò seguendo la luce di Asteros verso un luogo dove lasciarsi morire. Ma subito prima di abbandonare la vita, egli depose un ultimo uovo e da esso nacque il primo drago purpureo. Diamante depose le sue uova ovunque ne vide deposte dagli altri, e da esse nacquero i draghi d'ametista, corallo e cristallo, quelli di pietra, rubino, smeraldo e topazio, i draghi di zaffiro e quelli perlati. E, come Iride, anch'egli vide che il suo lavoro era compiuto e non avendo altro da fare si lasciò morire. Platino depose le sue uova nelle caverne e sui monti, e da esse nacquero i draghi d'acciaio, d'argento e di bronzo, quelli di mercurio, oro, ottone e rame. Ma una volta che essi furono nati, egli decise che il mondo neonato gli piaceva troppo per lasciarlo, così si mescolò a loro e tra loro continuò a vivere, unico tra i Primi Draghi, e diede vita alla sua stessa stirpe. Ma il quarto, il quarto drago non poteva deporre le proprie uova se non nel sottosuolo, a metà tra il mondo neonato ed il corpo di Lorathh che esisteva in esso ed altrove al tempo stesso, essendosi esteso non solo negli anfratti del mondo stesso ma anche in quelli dell'universo. Ed una delle sue uova rimase nei meandri della terra, e da essa nacque il primo drago degli abissi. Ed una delle sue uova scivolò in un luogo di mezzo dove tutto era immerso in un eterno crepuscolo, e da essa nacque il primo drago d'ombra. Ed una delle sue uova fu imprigionata tra i ghiacci della terra, e da essa nacque il primo drago perduto. Ed una delle sue uova finì in un luogo di nebbia perenne, e da essa nacque il primo drago delle nebbie. Ed una delle sue uova andò oltre la nebbia, in un mondo di spiriti che gli dei ancora non conoscevano, e da essa nacque il primo drago fatato. E prima ancora di vedere schiuse le sue uova, il quarto drago morì, senza che nessuno avesse mai potuto vederlo o dargli un nome. Nessuno eccetto Lorathh, che lo guardò morire e lo chiamò Notte.