PG: KAZÙ -------------------- Razza: Umano maschio Classe: Sciamano Allineamento: Neutrale Età: 20 Forza: sotto la media Agilità: media Intelligenza: buona Magia: 3 PM Abilità: 1 PA Combattimento: corpo a corpo: scarso a distanza: discreta (fionda) a mani nude: mediocre Cavalcare: molto buono Nuotare: incapace Lingue: comune, nanesco, elfico Descrizione: si presenta come un ragazzo nella media, i capelli bruni tagliati corti gli incorniciano una faccia dalla carnagione scurita dal lungo contatto con il sole del deserto del Dur. Magrolino e non molto alto non presenta una figura minacciosa, anche a causa dell'aria un po' sognante che ha spesso, gli occhi socchiusi ed un vago sorriso aleggiante sul volto, mentre sembra guardare un mondo diverso da quello visibile. Non gli piace ostentare le sue capacità magiche mostrandosi in generale come un qualsiasi ragazzo di basso lignaggio, lo si potrebbe scambiare per un inserviente o un assistente di un mercante. Dotazione: - una collana da cui pende una scaglia di drago d'acciaio (in genere la si scambia per una semplice placchetta di scarso valore) - una borsa che contiene erbe, unguenti, e alcuni strumenti che usa per applicare le sue conoscenze di botanica ed erboristeria - un coltello da caccia di buona fattura - una fionda (ed un sacchetto in cui colleziona sassi tondi) Quando è in viaggio porta con sé uno zaino in cui tiene i beni di prima necessità Personalità: di indole è pacato ed educato, con una sfumatura abbastanza marcata da sognatore ad occhi aperti. Tende per questi motivi a seguire uno stile di vita riservato, specialmente a causa dello scarso apprezzamento di cui l'arte sciamanica gode. Avendo vissuto il periodo dell'infanzia e dell'adolescenza a contatto con l'ambiente mercantile di Kejldar ha una mente decisamente aperta avendo conosciuto un'infinità di creature diverse, se la cava discretamente con le lingue e ha ottime capacità di contrattazione e sociali in generale: nonostante preferisca l'intimità è ben avvezzo alla caotica vita tipica dei mercanti. Di natura è gentile e sempre disposto ad aiutare gli altri indipendentemente da chi essi siano, ma l'esperienza gli ha insegnato a diffidare di chiunque, e la sua vita come assistente di un orefice gli dà la capacità e a volte l'istinto di "spennare i polli fino a lasciarli nudi come vermi" come diceva il suo protettore. Sa leggere e scrivere, cose che ama fare sfruttando ogni occasione per affinare la propria intelligenza e cultura, studia con molto ardore le culture che non conosce credendo fermamente nell'unificabilità dei popoli se soltanto tutti conoscessero meglio gli altri. Storia: viveva a Kejldar, lavorando sin da bambino come assistente di un orefice. Principalmente le sue mansioni riguardavano i rapporti con i clienti e con i rifornitori, occupandosi principalmente di contrattazioni e pubblicità. Come tutti i ragazzini dell'enorme accampamento si cimentava spesso in prove d'abilità in scontri a mani nude e di tiro con la fionda, non riuscendo ad eccellere in nessuna delle due ma comunque acquisendo le capacità di base per non risultare l'ultimo, ma anzi posizionarsi ad un livello medio. Il successo economico del mastro gli permise di entrare spesso a contatto con libri riguardanti svariati ambiti (botanica, storia, medicina, filosofia), che leggeva in ogni istante di tempo libero a disposizione. La vera svolta nella vita del giovane avvenne con l'apparizione di un vecchio, presso il grande snodo commerciale. Era ferito gravemente e qualcosa nel suo aspetto non presagiva niente di buono, sicché nessuno gli porse una mano in segno di aiuto, nessuno tranne il giovane Kazù ormai quattordicenne. Lo portò nella propria tenda, e con i pochi spiccioli che guadagnava dal lavoro in bottega acquistò le erbe i medicamenti e gli strumenti che sapeva (grazie ai suoi studi autodidatti) avrebbero aiutato il vecchio a guarire. Il vecchio aveva gli occhi ed i capelli di un grigio quasi metallizzato, mai visto prima in un uomo. Questi riuscì, grazie alle cure del giovane, a sopravvivere... sembrava impossibile considerata la gravità dei colpi subiti. Fu quindi la nascita di una profonda amicizia fra il ragazzo ed il vecchio che, anch'egli molto colto, istruì ed indirizzò il ragazzo, soffermandosi specialmente nella descrizione del mondo degli spiriti, che affascinò il ragazzo. Passavano gli anni ed il giovane cresceva, sia nel suo apprendistato come mercante sia nelle sue conoscenze "libere", specialmente nei riguardi del mondo spirituale. Non sviluppava poteri, sembrava fosse privo del dono, ma il vecchio sapeva... mancava solo la scintilla per far partire l'incendio. E un giorno accadde. Arrivarono degli uomini, armati fino ai denti, erano pochi, ma sembravano più pericolosi di un esercito intero, sembrava che più di uno avesse capacità magiche. Non si fecero scrupoli, cercavano qualcuno, non chiedevano: tiravano fuori la spada, e senza una parola si misero a passare fra le tende. Qualcuno provò a difendere le proprie cose, ma non visse abbastanza a lungo da finire una frase. Fu così che il vecchio, l'ormai amico di Kazù, uscì allo scoperto, gridando qualcosa a quegli uomini, voleva attirare l'attenzione su di sé per proteggere gli altri. Il ragazzo gli si affiancò, per combattere con lui, ma quello lo scansò di peso mentre gli assassini si avvicinavano, con le facce contorte dall'odio. "TU, bastardo ti abbiamo trovato" gridavano. Il vecchio corse, era incredibilmente veloce considerato che sembrava avere 70 anni. Riuscì così, seguito dai nerboruti soldati, a portarsi fuori dai confini di Kejildar, pronto a sacrificare la propria vita. Ma arrivò poi Kazù, correndo con in mano un pugnale: l'aveva seguito per aiutarlo. I nemici non sprecarono l'occasione, due si voltarono per eliminare il ragazzino, ma in un istante si ritrovarono sovrastati da un'ombra immensa: era un drago d'acciaio. Combatté ferocemente uccidendo tutti gli aggressori. Il ragazzo era a terra, pallido e tremante, terrorizzato. Il drago si trasformò di nuovo nel vecchio, avvicinandosi al ragazzo, che però strisciando a terra si allontanava impaurito. In quel momento uno degli aggressori, che sembrava morto ma era riuscito a sopravvivere alla forza del drago, si scagliò contro il giovane, puntando un pugnale dritto verso il cuore. Non aveva tempo per tornare drago, il vecchio si tuffò, lanciandosi lungo la traiettoria della lama. La ferita fu mortale. In quel momento il ragazzo esplose, liberò i poteri di cui sapeva molto ma che non era riuscito a conquistare con il solo studio, allungò la mano verso l'assassino già debole, lasciò che il potere fluisse verso il corpo di quello, uccidendolo all'istante. Si voltò verso il basso, per dare l'ultimo saluto al proprio amico, ma quello era già morto. Sul corpo del vecchio rimaneva una scaglia di drago, lucente alla luce del sole del deserto. Quella scaglia divenne la collana che il ragazzo porta sempre al collo, e l'anima del drago, l'anima del suo amico, continua ad accompagnare il giovane, come suo spirito, venendo evocato quasi immediatamente del ragazzo. Abilità: N/A Incantesimi: tutti quelli da sciamano Spirito: Wysteel (vedi BIO) Note: è fuggito da Kejldar, si trova in viaggio, probabilmente alla ricerca di un posto dove metter su casa GIOCATORE * gialluca * Anno di nascita: 1991 * Città: Roma * E-mail: g.angelucci91@gmail.com