Komics Club Fantasy Game Newsletter -=-=-=-=-=-=- FEBBRAIO 2006 -=-=-=-=-=-=- INTRO Secondo numero della nuova incarnazione della Newsletter, e con un bel po' di carne al fuoco. Iniziamo con la puntata dei Miti, che segna una svolta epocale nelle vicende di Anthuar ed apre la strada a un nuovo conflitto, per continuare nella sezione What if? con una storia ipotetica e parodistica ad opera di Pelo, e finire con una nuova recensione di Giova. Sono sicuro che avrete da leggere a sufficienza da non sentire la mancanza della mail del mese e non risentire delle poche voci portate dai bardi. -=-=-=-=-=-=- Aggiornamenti Sito -=-=-=-=-=-=- - Aggiornamenti della sezione "Il Mondo" http://www.kcfg.it/mondo.html Aggiornata la mappa di Astares. -=-=-=-=-=-=- MAIL DEL MESE -=-=-=-=-=-=- Sorry, troppo confuso per segnarne una questo mese. ^_^; -=-=-=-=-=-=- L'Angolo del Bardo -=-=-=-=-=-=- *I Bardi sono soliti viaggiare di regno in regno portando storie e notizie raccolte qua e là. A volte informazioni utili, altre volte semplici storie, talvolta vere, talvolta false. Questo particolare bardo telematico vi porta le voci che arrivano dalle terre più distanti, ovvero quelle delle altre liste...* § Pare che un elfo sia caduto dal cielo in una zona imprecisata del regno di Astares. § Voci di battaglie tra draghi nella nazione di Dar si fanno sempre più insistenti. Sembra che perfino il Granlord sia sceso in campo, accompagnato dalla sua sposa. § La Scuola di Magia di Unders il vecchio sembra sia infestata dal fantasma del suo antico proprietario. Che cosa ne pensino i vicini non è noto, visto che è diventato pericoloso chiederglielo di questi tempi... § Il tempio di Belia nelle vicinanze di Finnel appare racchiuso in una strana cupola scura nella quale si dice che il tempo sia fermo. La cosa più curiosa sono i due strani figuri immobili davanti all'edificio in posa di battaglia. § Dalla bottega di un carpentiere di Forsis è stato rubato un sostegno per tende. Di questi tempi la gente ruba davvero di tutto...! -=-=-=-=-=-=- Miti e Leggende di Anthuar -=-=-=-=-=-=- La Scissione Divina Quanto accaduto tra l’angelo ed il Dai-Mon ebbe però conseguenze molto più gravi ed estese.. Se tra i Dai-Mon non era insolito vedere un singolo individuo comportarsi secondo il proprio desiderio piuttosto che secondo quello del suo popolo, e solo lo sconosciuto atto d’amore era parso ad essi talmente orrendo da causare il suo esilio prima e la sua morte in seguito, per gli dei il tradimento di un angelo era stato prima di allora un atto impensabile. Anche quando, dopo essere stati creati, alcuni angeli avevano preferito il mondo neonato al Nulla, la loro scelta era stata nota, e mai essi avevano tentato di ingannare gli dei e nascondere loro la verità. L’angelo che aveva dato origine al nuovo nato, invece, aveva mentito ed ingannato, taciuto e nascosto, e se questo era comportamento naturale tra i Dai-Mon, era invece blasfemia tra gli dei. Quanto accaduto cambiò perciò profondamente la visione che gli dei avevano del mondo. Li rese per la prima volta consapevoli di non conoscere ogni aspetto del mondo neonato, e di non poter sapere ogni cosa che su esso accadeva. Fece comprendere loro di non avere il pieno controllo su chi li adorava, e meno che mai su chi agiva contro di loro o a loro insaputa. Fu così che le differenze di vedute tra di essi si accentuarono, creando una spaccatura che mai più avrebbe potuto essere risanata. Luxiana, pur benevola e ben disposta nei confronti dei mortali e dei suoi servitori angelici, dichiarò che qualcosa doveva essere cambiato, e che il mondo doveva essere assoggettato a delle regole che nessuno avrebbe dovuto infrangere. Disse che ai mortali avrebbe dovuto essere dato un cammino da seguire, e dal quale nessuno avrebbe dovuto o potuto allontanarsi, e lo stesso avrebbe dovuto essere fatto per gli angeli, vincolandoli alla rigida obbedienza ai loro creatori, ed impedendo loro qualunque tentativo di ribellione o di menzogna. Solo così i Dai-Mon avrebbero potuto essere sconfitti per sempre, poiché nessuno li avrebbe mai più ascoltati, e cose come quella che era accaduta non avrebbero mai più potuto ripetersi. Tirgh fu il primo a schierarsi al suo fianco, seguito da molti altri dei che, per i più svariati motivi, giudicavano giusta la sua visione e credevano fortemente nel potere e nella giustizia della Legge. Tetranor, per cui i mortali erano di marginale interesse e a cui solo importava trarre maggior potere dalla loro adorazione, si schierò subito contro Luxiana. Egli sostenne che proprio l’esistenza di regole ferree aveva fatto sì che l’angelo sentisse il bisogno di nascondere quanto accaduto agli dei. Che se non avesse temuto l’applicazione della Legge, esso avrebbe subito rivelato ciò che era accaduto, ed accettato la decisione che gli dei avrebbero preso. Egli affermò che non solo nessuna regola dovesse essere imposta, ma che anzi si dovessero spingere i mortali a non averne alcuna, ed a non seguire mai alcun cammino, lasciando che fosse il caso a governare le loro esistenze. Solo in questo modo i Dai-Mon avrebbero potuto essere sconfitti per sempre, poiché chiunque li avesse ascoltati avrebbe poi comunque agito diversamente, e cose come quella che era accaduta non avrebbero mai più potuto ripetersi. Themnoc fu il primo a schierarsi al suo fianco, seguito da molti altri dei che, per i più svariati motivi, giudicavano giusta la sua visione e credevano fortemente nel potere e nella gloria del Caos. Celaban rifiutò di accettare entrambe le visioni dei due schieramenti, poiché riteneva che l’unico modo corretto di governare il mondo neonato fosse quello di non governarlo, limitandosi a bilanciare i due estremi e lasciando che fossero i mortali a scegliere la loro strada ed a decidere se averne una. Egli disse che era giusto che i mortali avessero delle regole da seguire, ma che se fossero stati obbligati a seguirle avrebbero smesso di essere ciò che erano sempre stati, e sarebbero diventati dei semplici attori delle loro stesse vite, incapaci di discostarsi da ciò che gli dei avevano deciso per loro. Ed egli disse che era giusto che i mortali fossero soggetti alle leggi del caso, ma che se non avessero avuto uno scopo, né un modo per governare il caso stesso, avrebbero smesso di essere ciò che erano sempre stati, e sarebbero diventati semplici pedine nelle mani volubili del fato. Ed egli disse che i mortali, così come gli angeli, avrebbero dovuto essere liberi di scegliere la loro strada o di non percorrerne alcuna, di assoggettarsi al caso o di tentare di imbrigliarlo, e che solo così i Dai-Mon avrebbero potuto essere sconfitti, poiché non sentendosi né vessati né abbandonati dagli dei, i mortali avrebbero scelto di non seguire i loro consigli, e non farsi tentare dalle loro lusinghe. Dalla sua parte si schierarono tutti quegli dei che, per i più svariati motivi, giudicavano giusta la sua visione e credevano fortemente nel potere e nell’imparzialità dell’Equilibrio. Tar non assunse alcuna posizione, in quanto pur condividendo in gran parte quanto Celaban aveva affermato, egli credeva che la più pura neutralità consistesse nel lasciare che il mondo seguisse il proprio corso, limitandosi ad osservarlo senza intervenire, se non per impedire che una forza esterna potesse alterarlo. Grandi furono i dibattiti tra gli dei per decidere quale delle tre visioni fosse quella giusta, ma nessuno di essi volle mai cambiare la propria posizione. Luxiana asseriva la correttezza della Legge e la necessità che il mondo neonato ne fosse assoggettato, mostrando come l’assenza di regole fosse ciò che lo avrebbe portato alla distruzione. Ricordò ai suoi compagni la guerra dei draghi e la devastazione che essa aveva portato, e come questa non sarebbe mai avvenuta se i draghi avessero avuto l’obbligo di non combattersi tra loro e di collaborare perché la Legge venisse applicata. Tetranor asseriva la perfezione del Caos e la necessità che il mondo neonato fosse libero da ogni vincolo, mostrando come le regole fossero state la causa di tutti i mali che esso aveva subito. Ricordò ai suoi compagni la guerra dei draghi e la devastazione che essa aveva portato, e come questa non sarebbe mai avvenuta se i draghi non avessero pensato di avere uno scopo da raggiungere ed avessero vissuto ognuno per proprio conto nel Caos. Celaban asseriva la necessità dell’Equilibrio, e della coesistenza di Legge e Caos senza che nessuna delle due forze avesse mai il sopravvento sull’altra, poiché entrambe avrebbero distrutto il mondo neonato. Ricordò ai suoi compagni la guerra dei draghi e la devastazione che essa aveva portato, e come questa non sarebbe mai avvenuta se i draghi cromatici avessero avuto delle regole da seguire, e al tempo stesso i draghi metallici non si fossero lasciati vincolare dalla legge, ed entrambi avessero osservato ed aiutato il mondo come ritenevano giusto fare, mantenendo l’Equilibrio come avevano fatto i draghi delle gemme. Per quanto discutessero e perorassero ognuno la propria causa, gli dei non riuscirono in alcun modo a convincere gli altri della propria visione, e così, per la prima volta da quando esistevano, gli dei smisero di collaborare, ed il loro scontro si tramutò in una vera e propria guerra. E i Dai-Mon ne gioirono. -=-=-=-=-=-=- What if...? -=-=-=-=-=-=- Tibo, Gnarl, Asmodeus, Irae, Kain, Cauchy, Scudo Fedele, Phillean e Rangor si trovarono all'osteria del 'Daino Speziato' per discutere sul da farsi. Akira, stranamente in ritardo, mancava all'appello [Irae] "Allora che si fa?" [Akira] **Ciao Irae, sto arrivano, mi sono pappata un demente che vegetava qui dietro l'angolo, come stai?** trasmise telepaticamente al suo amico, sentendo crescere in un turbinio di emozioni un sentimento che travalicava l'amicizia, ma non sapeva ancora come definire. [Irae] *Ecchecc@°##0 'sta buzzigona sempre a rompere le p@££#* **Carissima! Ma quanto tempo che non ti facevi sentire, graande, sei meravigliosa. Ma non sto scherzando e non sto esagerando, lo dico con il cuore... adesso però scusa ti devo lasciare chè mia moglie sta partorendo** "Allora che stavamo dicendo?" riprese il gith sentendosi un pochino in colpa per come stava trattando la mindflyer. [Tibo] "La situazione è drammatica. Dobbiamo scendere negli Abissi, affrontare l'esercito dei demoni oscuri e recuperare il prezioso anello. Se falliamo la magia scomparirà da Anthuar" e questo non poteva permetterselo se voleva vincere di nuovo il titolo di "Mr.MagoOlympia" e partecipare alla Royal Rumble con Malten il rosso, Xarius il nero, Unders il vecchio e Eward il defunto. [Phillean] "Potremmo usare il portale di Nytla, si dice sia stato costruito dagli dei e porti direttamente agli Abissi. Però è solo un'idea, se non vi piace possiamo benissimo fare qualcos'altro. Anzi... cioè... sì... mi rendo conto che forse ho detto una stupidaggine, probabilmente non sono neanche degno di partire con voi, se volete me ne vado, cosa faccio me ne vado?" [Cauchy] "No ragazzo, non è opportuno. Considerando la distanza, in termini dimensionali, che ci dividerà da questo piano di esistenza, considerando la densità dell'aria, la forza gravitazionale e la velocità angolare a cui saremo sottoposti. Calcolando inoltre la sinusoide dell'indice probabilistico di trovarci nella coda della gaussiana prodotta per la funzione quadratica pesata sulla media ponderale della diffrazione radiale nel punto triplo di congiunzione delle trasformate isoelettriche elevate al numero quantico di momento radiale, applicandovi la serie di Clebsch-Gordan e ricavandovi l'elemento di volume nello spazio tridimensionale, data ovviamente una simmetria di tipo sferico dove r è il raggio, teta la colatitudine tra zero e pi greco e psi è l'azimut tra zero e più infinito, ecco che risulta che la funzione d'onda normalizzata in base all'entalpia supponendo di commettere un errore dello zero virgola uno percento in base alla costante d'equilibrio, tralasciando per ovvie ragioni il metodo di Dumas della densità di dimerizzazione e sottoponendo il calcolo all'approssimazione parabolica delle armoniche degli spettri vibrorotazionali in base ai rami P, Q ed R, ecco ricavato il numero di modi normali in base alla ovvia regola di esclusione." [Tibo] "Non fa una piega" disse serissimo, mentre invece Rangor, che non aveva capito nulla, in preda alle vertigini vomitò tutta la zuppa di bisonte in calore sul povero Gnarl che stizzito non potè che ribattere: "EhvabèmapotevidirlochenontipiacelazuppadelrestoquimicalososelafannobuonadovrestiprovarequelladellanonnaPallachenesapevafaredizuppeancheiminestronieranounafavolalifacevacontuttiitipidiortaggicompresiquellichenoneranodistagionemaselifacevaportaredallecarovanedimercantialatichemicaavevanolealimaleavevanoilorocavallicheperònoneranopropriocavallialtrimentinonavrebberolealichedisolitolehannoaltrianimalichenonsonopropriodeicavalliancheseperòaicavalliciassomiglianoperchèhannoglizoccolianchetuhaiglizoccolimamicaseiuncavalloeneancheciassomigliauncavalloapartechenonhailealiperciòunpochinopotrestiassomigliareaduncavallosicuramentedipiùauncavallocheaunodiqueicavallialatichepoicavallinonsonoperchèappuntosonoalatimanonhannolecornacomenonlehannoicavallinormalimalehaituchenonseiuncavallocheperòallorasiassomigliaaduncavalloalatoperchènonhalecornapropriocomenonlehaluiancheseperònonèuncavalloperchèhaleali..." SLAM - Akira aprì in quel momento la porta della locanda e contemporaneamente -BOOM- Rangor svenne in preda a convulsioni da parlantina gnomica. [Akira] "Oddio sono stata io? No vi prego, non ho fatto nulla, non posso essere responsabile della vita di questo minotauro. Non ho fatto nulla, non ho fatto nulla!" **Irae diglielo tu** comunicò col cuore in mano. [Irae] **Sono cavoli tuoi** ribattè, sempre con una puntina di pentimento però. [Asmodeus] "Non si pveoccupi donzella, il minotauvo è stato sicuvamente soggiogato da qualche maligna pvesenza e io intendo andave a fondo in questa oscuva vicenda, Tivgh mi è testimone" sentenziò gonfiando il petto che con suo sommo disgusto non solo era tornato di carne oltre che ossa, ma su di esso stavano addirittura spuntando sacrileghi ciuffi di pelo. Fu in quel momento che ad un tavolo vicino scoppiò una rissa tra due energumeni. Entrambi si trasformarono in draghi, uno rosso e uno nero, mandando in frantumi la locanda e scoperchiandone il tetto. Fiamme e acido turbinarono tutto attorno. [Asmodeus] "Alla pugna, pev Tivgh!" *Spevo che l'acido mi covvoda queste cavni immonde* [Irae] "Mi abbandonerò alla magia! ...sapessi almeno cosa vuol dire..." [Akira] *Che giornata dimme#§@* [Tibo] "Verba volant, scripta manent" [Volare -3PM] [Phillean] "Potrei trasformarmi in drago, ma non vorrei disturbare ulteriormente la quiete di questo luogo così cordiale" [Cauchy] "Dunque... nel punto di mezzo di una titolazione di un acido monoprotonico debole in cui al calcolo della temperatura equivalente secondo la distribuzione di Planck a temperatura e lungheza d'onda (o frequenza) qualsiasi si aggiunge una routine per il calcolo dell'integrale secondo la regola di Simpson, il pH dedotto da misure di fem compete alla costante di ionizzazione Ka in misura inversamente proporzionale al valore entropico della curvatura cinetica dell'energia secondo la relazione di de Broglie e indica che ove sia esattamente specificato il momento, è impossibile prevederne la localizzazione, secondo il principio di indeterminazzione di Heisemberg" [Gnarl] "MacosastadicendosignorscienziatoquicirimaniamotuttisecchienonperdirechecisecchiamocomeipomodorinilasciatiseccaredalsecondomaritodellaproziaSeppinamapropriosecchinelsensochenonlaraccontiamopiùecosadovremmoraccontarediràleibèintantolastoriadeipomodorinisecchitantoperfareunesempiocioèvogliodirecheèunmododidirenonlastoriadeipomodorinisecchimalastoriadelrimaneresecchipro priocomeipomodorinichepoinonsonomical'unicacosachesipuòseccareanchelacarnepuòessereseccataeancheilpescecomepersinoleverduretuttosipuòseccarebastachesimettesottosaleinunambienteadattoperlaseccaturaequestoambientemisembraproprioadattoperseccarenoimanonchediventiamopropriosecchicomeipomodorinièsempreunmododidire..." Kain, che fino a quel momento non aveva emesso un fiato, si ripulì da polvere e intonaco che gli erano caduti addosso e come se nulla stesse accadendo si alzò e se ne andò. Dopo un paio d'ore la rissa venne sedata, i contendenti ridotti all'impotenza e il gruppo poté partire per la loro missione. Tutti tranne ScudoFedele che si alzò e andò dall'oste il quale stava meditando il suicidio, piangendo disperato per la propria locanda: "Buon uomo mi scusi, ma è successo tutto troppo in fretta, non sono proprio riuscito a far nulla, può dirmi dov'è il bagno?" -=-=-=-=-=-=- Non Solo KCFG -=-=-=-=-=-=- A Game of Thrones D20 RPG Guardians of Order Inc. Inglese pp. 496 - Copertina Rigida Prezzo al pubblico: 49.95 $ "Quando si gioca al gioco del trono, si vince o si muore" Cersei Lannister Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin sono una delle saghe fantasy tra le più discusse in rete e non solo. Nonostante la conclusione delle vicende degli Stark, dei Targaryen, dei Lannister e dei Guardiani della Notte siano (ahimè) ben lontane dalla conclusione, quest'opera ha già conquistato uno posto di assoluta eccellenza nella storia del genere, ben degna di figurare accanto alla Trilogia per eccellenza, e alle opere di mostri sacri quali Gemmel, Eddings, Goodkind e Turtledove. A Game of Thrones è un titolo che nasce con il preciso intento di soddisfare quanti tra i fan di Martin abbiano deciso di ricreare attraverso il gioco di ruolo situazioni, intrighi, scontri e machiavellici intrecci nel più tipico stile delle Cronache. Prendendo in mano il manuale e sfogliandolo si percepisce immediatamente che - nonostante il proliferare di titoli D20/Open Gaming License spesso di scarso o nullo spessore - qui invece siamo di fronte ad un lavoro ben fatto. L'ambientazione è descritta molto in dettaglio, integrando la descrizione del mondo delle Cronache con la creazione del personaggio. Le meccaniche di gioco del D20 system vengono rimaneggiate pesantemente allo scopo di rendere il sistema funzionale all'ambientazione. La prima buona notizia è che le classi (8 classi più 8 classi di prestigio), le abilità, i talenti e ogni altro aspetto del gioco, punti esperienza compresi sono riportati nel manuale. Il gioco quindi è completo e giocabile di per sè e, di fatto, non necessità del Manuale del Giocatore di D&D. In effetti esporre il marchio D20 nonchè l'appoggiarsi per la distribuzione alla Sword & Sorcery (che i D20sti della prima ora ricorderanno per titoli come Creature Collection e Relics and Rituals, nonchè come casa editrice attualmente detentrice dei diritti su Ravenloft) suonano più come un'operazione commerciale/pubblicitaria della Guardians, che come un reale attestato di stima al D20. Il manuale si chiude con una corposa galleria dei personaggi più o meno importanti e con le loro statistiche di gioco (un unico commento: Gregor Clegane Liv.10°, Sandor Clegane.......Liv.13°, tiè!) Nel manuale vengono contemplati e trasportati in concetti di gioco, tutti gli eventi del primo omonimo capitolo della saga (edito in Italia da Mondadori in due volumi: Il Trono di Spade e il Grande Inverno) per cui i fan di Jaqen e di Verme Grigio che altro non aspettano che leggere le statistiche di gioco dei loro beniamini sono destinati a rimanere delusi, almeno per un po'. Ovviamente, infatti, è già in via di realizzazione un secondo manuale a compendio degli eventi del secondo episodio della saga nonchè un campaign setting sugli Stark. Qualche difetto c'è e si nota, anche senza star troppo a pignoleggiare. Le immagini dei vari personaggi sono quelle realizzate da Amok (www.amoka.net) ormai di fatto l'illustratore ufficiale dello Zio George e sono all'altezza. Le immagini a tutta pagina, invece, lasciano spesso e volentieri a desiderare nonostante l'apprezzabile tentativo di evocare il minio medievale. Da ultimo, avrei dedicato all'acciaio di Valyria un po' di spazio in più dello striminzito paragrafetto al capitolo magia. Del resto, che diamine, veniamo pur sempre tutti dal D&D, l'idea di una bella spada +qualcosa ha sempre il suo fascino antico, no? Giova