PG 111: KITIARA ----------------------- Razza: Elfo femmina Classe: Sacerdotessa di Liviar Allineamento: Legale Eta': 61 Forza: Nella media Agilita': Eccezionale Intelligenza: Molto acuta e vivace Magia: 6 PM Combattimento: Abilita' media con le armi da corpo a corpo, buona con le armi a distanza e scarsa a mani nude. Cavalcare: Molto buono, va a cavallo fin da quando era bambina e li adora Nuotare: Odia nuotare, ma non e' del tutto incapace di farlo Lingue: Comune, Elfico, Nanesco Descrizione: Ha ovviamente le caratteristiche comuni di un elfo, fisico esile e non molto alta; e' particolarmente bella, occhi azzurrissimi e limpidi, capelli colore del grano, visino incantevole dai lineamenti delicati, la sua vista incanta chiunque le stia accanto; una cicatrice accennata appena sulla guancia destra, un piccolo orecchino all'orecchio sinistro, indossa sempre uno scialle leggero color porpora sulla spalle, donatole dalla madre adottiva, sopra la cotta di maglia, che spesso usa anche come cappa per nascondere il suo aspetto, e porta sempre in modo ben visibile la croce di cristallo di Liviar, quasi a voler ostentare la sua fede; la porta anche tatuata sulla schiena, un'enorme croce che parte dalla base del collo, si allarga sulle spalle, e termina all'altezza delle natiche. Dotazione: Oltre all'inseparabile zaino con il necessario per la sopravvivenza, una spada donatale dal vero padre, di lunghezza media, robusta, ma leggera e maneggevole, un piccolo pugnale legato alla gamba, ed e' sempre accompagnata da un cavallo di piccola statura, a cui e' molto legata, che chiama affettuosamente Titief. Personalita': Acuta e intelligentissima, molto sensibile, e molto sensibile anche al cattivo gusto, non sopporta la violenza e odia provocare dolore agli altri, ma il suo carattere ribelle e la forte suscettibilita' la rendono molto facile alla rissa, anche quando si trova in posizione di svantaggio dall'inizio; la sua rabbia si placa pero' sempre prima di infliggere ferite particolarmente gravi, e raramente ha ucciso un uomo o una creatura. Dall'esterno sembra una persona snob ed egoista, e' cosi' che e' ritenuta da chi la conosce poco, ed e' questo cio' che in giro si dice di lei, ma cio' e' dovuto alla difficolta' che trova nei rapporti con gli altri; coraggiosa, e' sempre in prima linea, sempre a disposizione di quelli che considera amici. Inoltre, rispetta e onora la vita in tutte le sue forme, cerca di preservarla in ogni situazione, forse proprio in virtu' del fatto di essere stata salvata per caso dalla morte in eta' infantile (vedi storia). Insomma, al di la' del suo carattere ribelle, e' una brava persona. Storia: Nasce in una numerosa famiglia di modesti mercanti originari di un piccolo villaggio elfico poco piu' a nord del regno di Astares, ma da piccola, durante un viaggio verso Tejarak, viene smarrita dalla carovana, messa in fuga da un assalto di orchi; ranicchiata e in lacrime sotto un'enorme quercia, e' ritrovata da una coppia di nani che abitano in una casetta nella foresta, che commossi la raccolgono, e vive presso di loro fino alla maggiore eta'. Cresciuta in mezzo ai nani, supera naturalmente la tradizionale avversione che vige tra le due razze, e la cosa le facilita i rapporti coi nani nelle compagnie di avventurieri che frequenta, ma rende gli altri elfi particolarmente diffidenti nei suoi confronti (anche se poi questi sono conquistati dal suo aspetto e dalle sue doti). Ha pero' conservato l'altezzosita' tipica della sua razza. Lasciati quindi i suoi genitori adottivi, che sovente torna a visitare facendo loro sostanziosi doni, decide di recarsi a Tejarak, e dedicarsi al sacerdozio, approfondire la sua fede, fare voto alla divinita' che meglio poteva rappresentare il suo amore per il prossimo e per la vita, sbocciato in lei per l'essere stata salvata da morte, e da una razza di solito avversa, e poi maturato dall'affetto dei suoi genitori adottivi; ma dopo aver trascorso qualche anno nel tempio, decide di intraprendere la strada dell'avventura, per diffondere nei campi di battaglia i suoi ideali, e combattere attivamente il male (ovviamente di tanto in tanto torna al tempio per continuare ad apprendere). Non prima pero' di aver ritrovato i suoi genitori, tornando al suo villaggio natale, che la accolgono in lacrime; il padre le fa dono della piu' perfetta spada mai forgiata, vinta al gioco in gioventu', quando anche lui era un avventuriero, uno degli oggetti a lui piu' cari. Nel momento in cui torna in scena, Kitiara ha vissuto tante avventure che hanno trasformato l'ingenua e generosa crocerossina del passato in una ragazza più dura e solida, ovviamente senza perdere le caratteristiche che ne fanno una fervente seguace di Liviar; ovviamente, negli anni la sua familiarità con le arti della dea è cresciuta. Incantesimi: Tutti quelli dei sacerdoti Note: Profondamente devota a Liviar, ovviamente, non manca di venerarla e diffondere il suo culto ogni volta che ne ha occasione; si sofferma spesso a parlare con chiunque la stia ad ascoltare di quanto e' importante preservare la vita, e della dea che ne e' simbolo (e non e' difficile che qualcuno si fermi a parlare con lei). GIOCATORE * Motenai * Eta': 24 * Citta': Qualiano (NA) * E-mail: mote-bay@libero.it