PG 111: ARDOL --------------------- Razza: Ibrido umano/driade maschio Classe: Guerriero Allineamento: Legale Eta': 18 Forza: Elevata Agilita': Scarsa Intelligenza: Scarsa Magia: 5 (4) PM Combattimento: Eccezionale nel corpo a corpo e con le armi da taglio (spada, pugnali, mazze ferrate); pessimo con le armi da tiro e con arco e frecce. Cavalcare: Ottimo, a patto di avere un cavallo sufficientemente robusto... Nuotare: Nnon è capace Lingue: Comune, Nanesco Descrizione: Ardol è alto all'incirca 2 metri. La descrizione che più ne rende l'aspetto è "armadio", ma non è certo un Conan: gambe corte, tronco enorme, grandi pettorali ma pancia pronunciata, spalle dure come roccia, collo corto e testa piccola e incassata. Le braccia sono lunghe e muscolose, così come muscoloso è tutto il resto del corpo. Ha dei lunghi peli neri sulle braccia. Ha i capelli neri, che cerca di portare sempre corti. Non gli cresce una vera e propria barba, ma peli disordinati sulle guance e sul mento. Ha il naso a patata, il labbro superiore è perennemente sollevato e lascia intravedere due incisivi da coniglio. Gli occhi sono azzurri e fissano perennemente l'infinito. Solo in combattimento il suo sguardo sembra focalizzarsi sulla realtà. Dotazione: Calzari pesanti; lunghi calzoni di pelle di bue; cotta di maglia assolutamente mediocre, danneggiata in più punti; cinturone di cuoio e metallo; giubbotto pesante d'orso senza maniche; un altro giubbotto più lungo e con le maniche; un pendaglio enorme al collo a forma di ascia bipenne. Diversi bracciali. Uno zaino che contiene gli indumenti che non indossa al momento. Un'ottima spada. Un pugnale. Uno scudo rotondo troppo piccolo per lui. Nessun elmo o altro copricapo. Un vecchissimo libro, tutto stropicciato, che non fa mai vedere a nessuno. Una quantità di denaro non certo eccelsa, tutta in un borsellino. Personalita': Il suo problema sono le parole. Ardol ha una vita intellettiva estremamente vivace: osserva la realtà e si pone un sacco di domande. In lui procedono continuamente ragionamenti su ragionamenti, ha un'ottima idea del mondo basata più sulla sua sensibilità (spiccatissima) che non sull'intelligenza. Quando deve parlare, tuttavia, non va oltre pochissime parole: non per posa ma proprio perchè, quasi autistico, non è in grado di dare forma ai propri pensieri. Fondamentalmente è ancora un bambinone, che si sente buttato a calci nel mondo ed è sicuro che prima o poi riceverà il permesso di tornare a casa (vedi Storia del personaggio). Viaggiare, combattere, soffrire la fame, sono tutti accidenti della vita per lui. I suoi pensieri sono più alti, ma nessuno li conosce. La sua moralità è basata su ciò che ricorda degli insegnamenti del padre e sulle "lezioni" del suo mentore guerriero: due scuole quasi antitetiche, ma Ardol ha mantenuto una innata bontà d'animo e ha un ferreo concetto di giustizia. Il suo principale cruccio è il sentirsi indegno di suo padre, e ogni impresa che ha compiuto e compie non riesce a rialzare la sua auto-stima. Farebbe di tutto per sentirsi dire dal genitore, lontanissimo, che è bravo. Questa sua disposizione d'animo si scontra a volte con una personalità più cinica che gli viene dalla "scuola di guerra": allora vede il mondo come una città da depredare e conquistare, ma finisce sempre per farsi delle domande e così ricomincia il ciclo di pensieri e finisce per sentirsi di nuovo indegno di suo padre... Storia: Il padre di Ardol è un erudito famoso, richiestissimo per la sua scienza e la sua cultura. Questa posizione sociale gli consente di vivere in un piccolo castello, isolato da tutti: cosa questa ottima per il tizio, che è un misantropo al massimo grado. La sua cultura spazia dalla Storia all'archeologia alle scienze, ma non si occupa di magia, in cui si ostina a non credere. Ciononostante, ha incontrato (durante dei suoi studi di botanica in un bosco) una driade che all'inizio voleva imprigionarlo in un albero ma non ha potuto fare a meno di innamorarsi di quell'uomo così bizzarro e orgoglioso da essere quasi ridicolo. Ardol non ha mai conosciuto sua madre e suo padre non gli ha mai raccontato cosa le è successo. In un'occasione (così pare di ricordare ad Ardol) il genitore si è addirittura lasciato sfuggire un accenno che lascia pensare che possa essere stato Ardol stesso a causarne la morte. Cresciuto come un bambino imbranato, goffo e predisposto all'obesità, il padre ha ben pensato di mandarlo "a scuola di guerra" presso la compagnia di un famoso mercenario. Prima di andarsene Ardol ha rubato un libro di suo padre, scritto in una lingua che non conosce, e che porta sempre con sé. Con i mercenari Ardol ha imparato a combattere e "pensare di nascosto", come dice lui, perchè ogni volta che il suo precettore, il capitano Pav-An, lo sorprendeva con la testa fra le nuvole, lo riempiva di legnate. Così Ardol è cresciuto forte e massiccio, combattendo, assaltando città, marciando, fuggendo, accampandosi ovunque e pensando in continuazione. È stato ferito diverse volte, ma seriamente solo una, al petto. Ha partecipato a molte campagne e quando il capitano Pav-An ha sciolto la sua compagnia (era diventato troppo vecchio) Ardol si è ritrovato da solo. Non ha mai legato con nessun compagno d'arme e anche da Pav-An, che ha sempre cercato di vedere come un sostituto padre, non ha mai ottenuto più di tanta stima. Incantesimi: Nessuno Note: PNG che accompagna sempre Ardol da quando è rimasto solo è un corvo che gli parla. In realtà lo sente solo lui, e ad ogni altra persona (fatta eccezione credo per maghi e sacerdoti potenti) sembrerà che Ardol stia a fissare per ore un corvo che gli svolazza intorno. In realtà il corvo sembra conoscere molto bene la storia di Ardol, perchè più volte gli accenna la madre. Ardol cerca sempre di strappargli la verità, ma il corvo lo schernisce e se un'altra persona provasse a chiedere ad Ardol cosa sta facendo non rimedierebbe altro che un "Uh...". GIOCATORE * Pietro Meroni * Età: 30 * Città: Lurago d'Erba (CO) * E-mail: pimeroni@tin.it