PNG 319c: KUJA -------------------- Razza: Mezzo demone Classe: Mago Generico Allineamento: Caotico Età: 20 Forza: notevole Agilità: ottima Intelligenza: superiore alla norma Magia: 2 PM Combattimento: quasi eccellente con armi da corpo a corpo, ottimo con armi da lancio, scarso a mani nude Cavalcare: quasi perfetto, specialmente i draghi, ma anche con i cavalli ci sa fare Nuotare: discreto, si arrangia e ci riesce, ma non ama troppo l'acqua. Insomma, ha la fobia delle grandi profondità. Lingue: comune, elfico, e qualche altro dialetto imparato qua e là, nei suoi apprendimenti Descrizione: Anche se non umano, Kuja è somigliante ad esso quasi in tutto. In effetti ha sei dita al posto di cinque, cosa che lo distingue nettamente. Kuja è abbastanza alto, con un fisico quasi perfetto. I suoi capelli argentati ricadono sulle spalle, e sembrano tante piume leggere. Non è che sembrino, è che lo sono veramente, altro segno particolare che lo distingue dagli umani. Qualche ciuffo gli fa da frangia, molto fastidiosa, ma che lui non si decide a tagliare. I suoi occhi sono, come i capelli, argentati, truccati in modo da sembrare più allungati, di un tenue colore rosa. Ha uno sguardo vitreo, serio, che molto spesso incute timore, specialmente nei suoi seguaci. Veste con una strana armatura, che non è proprio un armatura, perché queste servirebbero a proteggere, e quella di Kuja serve solo a dare un tocco di classe. Quest'armatura, che varia dai toni grigi a quelli azzurri, gli lascia scoperti l'addome e il ventre. Ha le maniche lunghe, bianche, candide. Nella parte sotto, una specie di telo bianco gli cinge i fianchi, issato da una grossa cintura. Porta un paio di stivali lunghi fin oltre il ginocchio, dalla punta appuntita. Porta anche un paio di guanti, simili agli stivali nelle rifiniture, che gli permettono buoni movimenti, nonostante siano spessi. Anche se la nasconde, e se ne vergogna pure, ha una coda somigliante a quella di una tigre (senza striature però) nascosta sotto il telo. Dotazione: Solitamente Kuja porta con se una lunga spada affilata e stretta, sua arma principale per sferrare attacchi. Altrimenti, nella borsa legata alla sella del suo drago, porta: - un arco e delle frecce ben riconoscibili perché hanno la punta dorata - un paio di guanti di riserva (visto che se li deve far fare su misura) - qualche denaro - uno specchio - una lunga tunica bianca, rifinita ai bordi con del filo argentato molto spesso, che gli lascia le spalle scoperte ma non le braccia e un nastro bianco per legare i capelli - una calda coperta bianca - qualche polvere misteriosamente magica - un paio di fiale contenenti cose che solo lui sa - un pugnale con il manico intagliato - il simbolo del regno di Burmesia, un medaglione con una gemma incastonata tra rami dorati, che dimostra la sua nobiltà - qualche carota (di cui va pazzo). - una corda lunga 20 metri - un paio di rotoli di pergamena, una piuma d'oca e dell'inchiostro - il libro degli incantesimi di cui, però, si serve poco. Personalità: Kuja è molto altezzoso, narcisista, crede molto in se stesso. Ritiene tutti gli esseri che lo circondano inferiori. Molto lunatico e misterioso. Ogni tanto perde il controllo di se stesso, ricordando il suo passato. Proprio come la sua divinità, Kuja ama passare le notti nelle locande a bere (sopporta molto bene l'alcool) e divertirsi con qualche bella ragazza, benché sia molto selettivo. Storia: Til era la principessa del regno di Burmesia, una terra rigogliosa e fertile, popolata da splendide creature. Era stata promessa fin dalla nascita al principe del regno confinante, il regno di Alexandria. Ma Til, raggiunta l'età da marito, era fermamente convinta che il principe non fosse il suo uomo ideale. Dopo lunghe litigate con i genitori (specialmente con la madre), sparì misteriosamente. Non si seppe nulla di lei per parecchi mesi, finché un giorno tornò a palazzo, ma non da sola. Portava con sé un fagottino. Dentro quell'involto di coperte stava uno strano bambino dall'aspetto poco rassicurante, per via delle sue strane mani e dei suoi insoliti capelli. Til decise di crescerlo come fosse figlio suo, ma ai genitori questo non li fece molto contenti. Il solo pensare che questi non fosse umano, perché era evidente che non lo fosse, li faceva rabbrividire. Il bimbo, chiamato Kuja, cresceva forte e sano, a palazzo, viziato dalla madre. Però i genitori provavano un continuo odio per quella specie di creatura, che non sospettava nulla delle sue strane origini. Un giorno Til lo prese a sé. Al bambino era stato raccontato che il padre era morto molto tempo prima, e la principessa gli spiegò tutta la verità. Da quel giorno Kuja cambiò. Qualcosa dentro di lui si era risvegliato. Capì perché i nonni lo trattavano con quei modi sbrigativi, perché gli rivolgevano appena la parola. Passarono un paio di anni, e il comportamento dei nonni non cambiava, anzi, sembrava che volessero pian piano allontanarlo dal castello, convincendolo a fare lunghe passeggiate nelle montagne, ad andare a caccia più spesso, finché una sera, mentre il bambino passeggiava per i corridoi, cercando di prendere sonno, udì una conversazione che gli piacque poco. I nonni volevano assolutamente esiliarlo dal castello. Questo lo fece uscire di senno e, all'età di nove anni, Kuja uccise i genitori di Til, preso dall'ira verso di loro, che lo giudicavano anormale. Poi, a lavoro terminato, osservando i corpi inermi dei sovrani di Burmesia, e le sue mani macchiate di sangue, si rese conto di ciò che aveva fatto. E come l'avrebbe giudicato ora, la madre, la tanto beneamata madre? Scappò in preda alla disperazione. Til lo cercò a lungo, ma invano. Sconfortata dalla morte dei genitori, decise di lasciarlo perdere, vedendo in lui la causa di quel che era successo. Kuja si rifugiò nei profondi boschi che circondavano Alexandria, e lì crebbe, diventando sempre più forte e pieno di sé, affiancato dal suo fedele compagno di viaggi Tidus, un esemplare di drago Porpora, e da Euclide, un'aquila bianca. Kuja imparò tutto quel che gli era possibile apprendere, dall'arte del manovrare la sua spada alle lingue meno parlate, senza approfondire troppo però i campi della magia. Un'unica ambizione risiedeva ora nel suo corpo e nella sua anima: diventare un'unica potenza, il migliore fra tutti. Incantesimi: --- 2PM --- Respirare Note: Kuja usa come mezzo di trasporto Tidus, che lo aiuta e difende nel bisogno. Euclide funge da messaggera. È un mago ma di magia non ne sa troppo, anzi, è piuttosto inesperto. GIOCATORE * Akito * Età: 25 * Città: Cadenazzo * E-mail: mewtwo@tradad.ch