PG: AIFE -------------------- Razza: Teriantropo femmina (uomo-lupo) Classe: mistico Allineamento: neutrale Età: 34 Forza: media Agilità: ottima Intelligenza: media Magia: 3 PM Abilità: 1 PA Combattimento: ottimo Cavalcare: non ama farlo, ma se costretta non ha problemi a farlo Nuotare: come sopra non ama farlo, ma se costretta non ha problemi a farlo Lingue: comune, buone capacità comunicative con lupi e limitate con i cani, si rifiuta di imparare altre lingue e comunque parla poco. Descrizione: appare come un lupo marroncino di grosse dimensioni, nella forma umana appare invece come un donna dalla carnagione scura, i capelli castani e l’aspetto atletico, nella sua forma ibrida è un lupo antropomorfo marrone, i suoi occhi sono grigi e restano identici in tutte le sue forme. Dotazione: niente di rilevante, come umana indossa comuni abiti non appariscenti. Personalità: schiva e diffidente, non prova (apparentemente) nessun sentimento nei confronti di nessuno, non ama parlare se non per ripetere che si allea solamente con chi in quel momento le serve e che non avrebbe problemi a fare a pezzi un suo alleato passato. Tende comunque ad essere molto leale con eventuali persone che vede come suoi alleati o anche solo come compagni (temporanei) di viaggio fino a rischiare la vita per salvarli o per ucciderli in caso di tradimento Storia: è nata in una famiglia di nomadi (allargata ad un branco di lupi) composta da parenti di diverso grado, impara presto le leggi del branco e l’arte della battaglia dalla propria famiglia, in particolare dalla vecchia nonna che è il capobranco. Nella sua famiglia si è sempre praticato il combattimento da generazioni come semplice strumento di difesa e di sostentamento (assassinii su commissione, agguati a viandanti o anche solo semplice divertimento), questa vita tuttavia spaventava non poco la madre del trisnonno di Aife, alla quale una veggente aveva predetto la morte in un combattimento del figlio, che fece crescere il figlio nella convinzione di essere un predestinato ad entrare in un convento per compiere una grande missione. Al compimento del quindicesimo anno del trisnonno di Aife, la madre lo portò nel convento dicendogli che avrebbe dovuto fingersi un cane randagio; essa stessa si recava spesso al convento in incognito per constatare che il figlio crescesse bene e che non rivelasse la sua vera identità. Tuttavia l’apparentemente sereno convento nascondeva un segreto: una congrega di mistici dopo anni di battaglia con un’altra congrega più potente era stata pesantemente sconfitta e per sfuggire alle persecuzioni aveva occupato il convento vivendo in modo apparentemente simile a quello dei monaci tradizionali. Il giovane teriantropo era tuttavia considerato solo un cane e poté quindi vedere i loro allenamenti e sentire i loro discorsi fino a capire cosa succedeva, decise così di continuare con la madre la commedia della vita in convento e di mostrare la sua vera natura ai monaci. Presto acquisì le varie conoscenze dei monaci che rielaborò in modo "originale" adattandole alla sua indole di assassino, gli stessi monaci si giovarono dell’inventiva del giovane allievo che ammodernò le loro tecniche di combattimento portandole ad un livello di efficacia incredibilmente elevato. Dopo 10 anni di vita al convento il teriantropo, desideroso ormai di confrontarsi con gli antichi nemici del suo ordine uccise il suo maestro e i principali allievi anziani facendo passare il tutto come un attentato dei vecchi nemici; eletto capo dai superstiti li guidò alla vittoria contro l’antico nemico sterminandolo. Ormai convinto che gli esseri umani non fossero degni di essere membri del suo ordine iniziò ad uccidere uno ad uno i suoi confratelli, all’età di 40 anni egli era l’unico membro sopravvissuto dell’ordine. Tornò quindi dalla madre che non vedeva più da quando aveva preso il potere nel convento e iniziato la guerra contro gli avversari; nel branco iniziò ad insegnare i precetti del suo ordine. I teriantropi non accettarono di buon grado di vedere quello che sentivano come estraneo comandare loro di cambiare vita, tuttavia erano stupiti e intimoriti dalla sua forza. Il giorno del suo cinquantatreesimo compleanno il trisnonno di Aife fu assassinato da suo cugino, tuttavia, seppur integrato con il "selvaggio" modo di vivere dei teriantropi gli insegnamenti dell’ordine erano passati nel gruppo. Il nuovo ordine era quindi nato, unendo gli insegnamenti del vecchio ordine, il fanatismo del trisnonno di Aife e la selvaggia vita del branco. Negli anni l’ordine si perfezionò, lo stesso branco-famiglia assunse una struttura sociale gerarchica legata alla perfezione nel combattimento. Aife è nata e ha vissuto in questo gruppo, fin da adolescente si è sempre mostrata una discreta killer, soprattutto per la freddezza con cui era in grado di togliere la vita: senza provar nessun sentimento di gioia o dolore; la prima volta che uccise un essere umano le sembrò solo di aver a che fare con qualcosa di molliccio e sporco e così è continuata la sua vita fino ai 20 anni. A 20 anni la nonna (capo del branco) diede alla nipote il compito di uccidere l’unico figlio maschio di un nobile locale (morto poco dopo la nascita del bambino), prima però avrebbe dovuta fingersi sua cameriera e accudirlo, in attesa del ritorno dello zio del bimbo (il mandante) da una guerra, dato che voleva assistere al momento della scoperta del cadavere del suo unico rivale. Passarono 3 anni nei quali Aife si finse una perfetta donna di corte (esattamente come prima il trisnonno aveva saputo fingersi cane), accudì con affetto il bambino e strinse amicizie aiutando, anche disinteressatamente, umani che avevano bisogno di aiuto. In quegli anni Aife si rese conto dell’ipocrisia che si nasconde dietro una piccola corte e in generale nella società civile, si fece amare da molti, una volta ricevuto l’ordine uccise il bambino e se ne andò dal palazzo senza nessun rimorso per le amicizie passate. Passarono dieci anni nei quali Aife si perfezionò sotto la guida del padre e della nonna nel combattimento dimostrando buone (ma non eccelse) qualità, alla morte della nonna il branco elesse nuovo capo lo zio di Aife, questi volle la nipote come sposa. Aife rifiutò dimostrando per la prima volta una sua volontà, per sfuggire ai sicari del branco si allontanò dal medesimo. Da allora vive compiendo gli esercizi giornalieri previsti dal suo ordine in perfetta solitudine, saltuariamente si unisce ad umani o a lupi, uccide come sempre, non ne prova gioia, non ne prova dolore, non considera importante lasciare in vita o meno chi incontra. Abilità: --- Guerriero --- Combattimento a Mani Nude --- Mistico --- Potenza I (permanente) Incantesimi: --- Abilità Razziali --- Lentezza Sguardo narcotico GIOCATORE * Martina Tonelli * Anno di nascita: 1975 * Città: La Spezia * E-mail: kiradellerose@gmail.com